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Conferenza a tre sul Canale di Suez
In una riunione tenuta a Londra, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna elaborano una dichiarazione tripartita nella quale si afferma che «la Compagnia del Canale di Suez ha sempre avuto un carattere internazionale», e che nella Convenzione di Costantinopoli del 1888 è stabilito che «il carattere internazionale del Canale sia perpetuato, indipendentemente dallo scadere della concessione alla Compagnia del Canale di Suez». Si dice inoltre che non è in discussione il diritto egiziano di nazionalizzare, quanto piuttosto, in concreto, le modalità della nazionalizzazione e soprattutto «il sequestro arbitrario e unilaterale da parte di una sola nazione di un ente internazionale». Si discute insomma in punta di diritto, ma si fa chiaramente capire che gli occidentali non possono permettere che tale stato di cose si perpetui: poiché «l'azione compiuta dal governo egiziano minaccia la libertà e la sicurezza del Canale [...] si rende necessaria l'adozione di misure dirette ad assicurare alle parti [...] l'effettivo godimento [dei benefici derivanti dal Canale]». La proposta fatta da USA, Francia e Gran Bretagna è appunto la Conferenza delle nazioni maggiormente interessate all'uso del Canale, da tenersi a Londra dal 16 al 23 agosto. In Italia la notizia è accolta con grande soddisfazione. Si presenta l'occasione di disinnescare rapidamente la crisi con il minor danno diplomatico possibile, si confida che intorno ad un tavolo i problemi possano trovare una rapida soluzione: in fondo, si pensa da più parti, se davvero la proprietà della Compagnia non è un ostacolo insormontabile, la questione si riduce al solo fatto della gestione del traffico del Canale, e allora un esito positivo non può essere lontano.
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