Il presente materiale non ha come obiettivo una trattazione esaustiva degli argomenti, ma ha come intento quello di riassumere i concetti base di psicopatologia e di psichiatria clinica in unica fonte in modo da rendere più semplice l’approccio a questa materia. I contenuti sono stati adattati in modo da renderli fruibili per corsi di studi non afferenti direttamente all’area medica o psicologica, ma che comprendono la psichiatria all’interno della programmazione didattica.
Scuola di Scienze della Salute Umana - Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica
Concetti base di psichiatria
di Vincenzo Sorgente
Il presente materiale non ha come obiettivo una trattazione esaustiva degli
argomenti, ma ha come intento quello di riassumere i concetti base di
psicopatologia e di psichiatria clinica in unica fonte in modo da rendere piu
semplice l’approccio a questa materia. I contenuti sono stati adattati in modo da
renderli fruibili per corsi di studi non afferenti direttamente all’area medica o
psicologica, ma che comprendono la psichiatria all’interno della
programmazione didattica.
Università: Università degli Studi di Firenze
Corso: Scienze e Tecniche dello Sport e delle Attività
Motorie Preventive e Adattate
Esame: Psichiatria
Docente: Francesco Rotella1. Introduzione alla psichiatria per il Professionista dell'Attività
Motoria
Come può agire il Professionista dell'Attività Motoria, capendo di stare interfacciandosi con persone affette
da disturbi (o singoli episodi) psichiatrici?
Rendersi conto della situazione, indirizzarla, capire cosa si può fare di positivo nel proprio ambito.
Cosa sono i disturbi Psicosociali?
Sono la categoria di disturbi più diffusi, e per i quali c'è la maggior prescrizione ed auto-somministrazione di
farmaci.
Quali sono le figure che si occupano di soggetti con disturbi psichiatrici?
Lo psicologo, laureato in psicologia; lo psichiatra, un medico specializzato in psichiatria, lo psicoanalista,
psicologo/psichiatra il quale attua la psicoanalisi (Freud Jung Adler, lavoro sull'inconscio); lo
psicoterapeuta fa lo stesso tipo di intervento (psicoterapia) con altre metodiche (risoluzione degli schemi
maladattativi e disfunzionali).
Lo psichiatra, essendo un medico, può prescrivere farmaci ai pazienti.
Tra questi, le Benzodiazepine danno dipendenza e tolleranza se assunti in dosi molto alte. Nel caso delle
BDZ, la loro azione dà potenziamento del GABA, unico NT inibitore del SNC, con effetti miorilassanti e
sedativi.
Il “veleno” spesso viene inteso come sostanze di sintesi, non naturali: la differenza, in realtà, la fa la dose
L'incidenza è il numero di casi su un dato numero di popolazione in un determinato periodo di tempo,
mentre la prevalenza è il numero dei casi che si manifesta in un anno.
La prevalenza “lifetime” invece consiste nel manifestarsi del caso nel corso della vita di un individuo.
I segni sono pochi in psichiatria (oggettivamente rilevabile dall'osservatore, es. rossore), si capisce molto in
base ai sintomi (ciò che il paziente racconta).
Modello di riferimento + raccolta sintomi e segni per orientarsi clinicamente.
È dimostrata la neurogenesi negli adulti.
SNC: struttura plastica che si adatta alle esigenze imposte dalle situazioni ambientali.
Dalle cellule totipotenti ai neuroni tramite fattori neurotrofici. Si garantisce anche la differenziazione dei
propri neuroni.
Vincenzo Sorgente Sezione Appunti
Concetti base di psichiatria 2. Stress
Cosa significa stress?
Lo stress è una sindrome generale di adattamento atta a ristabilire un nuovo equilibrio interno (omeostasi) in
seguito a fattori che provocano stress (stressors).
Le alterazioni dell'equilibrio interno possono avvenire a livello endocrino, umorale, organico, biologico.
Lo stress, secondo Cannon, è “un qualsiasi meccanismo in grado di alterare i processi omeostatici di un
organismo”.
Lo stress non è possibile solo in acuto, ma anche in cronico.
Lo stress non è negativo in sé. È la dose che fa il veleno.
Il concetto di tossico è DOSE – dipendente.
Quali sono i fattori che possono portare stress?
• Eventi consueti o quotidiani: applicano stress in maniera additiva (sono impattanti solo se sommati tra
loro, dose).
• Eventi eccezionali (colpiscono la collettività, terremoti). L’effetto peggiorativo si ha a livello contestuale e
sociale, il vantaggio è poter far gruppo.
• Eventi particolari (rapina, stupro): colpiscono solo una persona e non succede a tutti.
• Eventi rari (lutto): ha effetti e conseguenze nel tempo, le cui conseguenze si possono ripercuotere nel
tempo.
Che relazione intercorre tra psiche (mente) e fisiologia (corpo)?
Una relazione molto più profonda di quanto si creda comunemente: un particolare stato fisico può
condizionare la tenuta mentale di un soggetto (atleta), così come un particolare stato emotivo ne può
condizionare il rendimento fisico.
Lo stress si pone al centro di due dualismi del mondo psichiatrico, mente-corpo ed eredità-ambiente: la
nostra risposta agli eventi (stressors) è frutto di fattori genetici ed ambientali (epigenetici).
Come funziona la macchina umana in maniera ottimale?
L’organismo umano necessità di mantenere un equilibrio interno di tipo omeostatico, mantenendo valori
all’interno di un range di normalità (il più efficiente è l’equilibrio acido-base).
Come funziona lo stress?
Stimolo di qualsiasi entità (stressor)
Risposta (stress)
Adattativa o Non Adattativa (fisiologia / patologia).
Ogni stimolo perturba l’equilibrio omeostatico, la risposta è adattativa qualora essa mi consentisse di
rientrare nel più breve tempo possibile nel mio equilibrio, superando l’evento.
Vincenzo Sorgente Sezione Appunti
Concetti base di psichiatria
E se non rientro nel mio equilibrio?
Avviene il meccanismo dell’Allostasi: è un equilibrio settato su livelli diversi da quelli dell’omeostasi, ed è
lì che si percepisce lo stress (SNA Simpatico +++, ormoni e sostanze stress correlati).
La risposta non adattativa non risolve il problema, bensì crea ulteriore danno.
L’allostasi può essere a sua volta adattativa o meno, e può portare ad esaurimento
Che cos’è la teoria bio-psico-sociale?
È una strategia di approccio alla persona per definirne lo stato di salute o di patologia: i tre elementi in causa
sono la composizione di fattori genetici, comportamentali ed ambientali a 360 gradi.
Quali sono i meccanismi neurofisiologici implicati nelle situazioni di stress?
Applichiamo una visione di analisi fisiologica del comportamento (etologia) simpatico / parasimpatico -
attacco / fuga
Favorimento allostasi per incremento performance, dopo uno stimolo) = Concetto di super-compensazione
nello sport
Selye ha osservato che l’organismo rispondeva ad una qualsiasi situazione generando la sindrome generale
di adattamento, con tre fasi:
• Allarme: (fight or flight, attacco o fuga), adattamento basato su ipotesi di realtà e verifica, risposta di
allerta non consapevole per sopravvivenza.
• Concomitanti biologici in aumento: pressione, frequenza, sudorazione, glicogenolisi e lipolisi (carburante
ai muscoli), aumento contrattilità dei muscoli (condizioni di estremo stress = pericolo) Ricrearlo per la
performance (Deadlift WR).
Che cos’è l’amigdala?
È il centro che determina l’attivazione dell’allerta a livello encefalico.
È il Carrefour (crocevia) nervoso delle risposte biologiche, che risponde a stimoli acuti (inattesi, improvvisi,
intensi).
L’amigdala fa affluire le catecolamine (prodotte dalla midollare del surrene) di fronte ad uno stimolo
inatteso, improvviso ed intenso.
Come viene modulato lo stimolo dell’allarme a livello nervoso?
I segnali passano dal talamo all’amigdala, mentre la corteccia modula il tutto, incidendo sui tempi
allostatici ed omeostatici. Talamo e amigdala (istinto) non hanno bisogno della corteccia, sono un circuito a
sé.
Via breve: Talamo – Amigdala : risposta rapida ed automatica;
Via lunga: Talamo – Corteccia – Amigdala: riconoscimento, risposta istintiva al ripresentarsi dello stimolo
(feed forward)
Vincenzo Sorgente Sezione Appunti
Concetti base di psichiatria Porzione mediale corteccia frontale: controllo inibitorio sull’amigdala.
Quindi qual è la funzione corticale nella risposta d’allarme?
È quella di razionalizzare la situazione: la corteccia frontale opera associazioni, crea l’esperienza, prevede il
pericolo, feed forward elaborando strategie, spesso in branco (motivo della supremazia dell’uomo).
Resistenza: avviene dopo qualche minuto in cui si esaurisce la risposta acuta, dove l’organismo mette in
atto altri meccanismi, più lenti ma più duraturi.
Avviene attraverso l’asse ipotalamo-ipofisario-surrenalico
Come funziona fisiologicamente la fase di Resistenza?
Ipotalamo produce CRH, un fattore di rilascio Ipofisi produce ACTH, ormone che stimola la corticale del
surrene produzione di cortisolo.
Come agisce il cortisolo?
Il cortisolo ha variazioni circadiane all’interno di un range, con un livello massimo raggiunto al mattino
(cortisole awaking rise), minimo la sera. Il cortisolo ha un effetto a feedback negativo sulla produzione di
CRH dell’ipotalamo: all’aumentare del cortisolo diminuisce il CRH, facendo scaturire una reazione a
cascata. Questo sistema è tonico positivo, cioè se non si inibisce funziona spontaneamente.
Qual è il ruolo del cortisolo nella fase di resistenza?
Nella fase di resistenza c’è ipercortisolemia: i livelli di cortisolo sono gli stessi di quando ci svegliamo, e
quindi non si dorme. Ciò deriva dalle afferenze superiori (percezioni della realtà) della corteccia, che
stimolano l’ipotalamo a produrre CRH, vincendo l’inibizione del cortisolo.
Questo stimolo “strisciante” che perdura nel tempo, non ci farà avvertire l’onset del cambiamento
allostatico, perché “subdolo”, facendoci ignorare i quattro bisogni fondamentali per la sopravvivenza
individuale (mangiare e bere, dormire, funzioni corporali) e quello per la specie (sesso).
Cosa comportano elevati livelli di cortisolo in età “delicate”?
Stress precoci in tenera età determinano un’alterazione dell’asse HPA, per cui ci sarà sempre una
ipercortisolemia. Non è lo stress a fare male in sé, ma è il comportamento disadattativo che ne consegue.
Stress correlato a fattori psicosociali = aumento cancro e ridotta sopravvivenza.
Allostatic load o Esaurimento, in cui l’organismo cede e la cellula collassa.
Può succedere con stimolo di enorme intensità (colpo di pistola e morte), oppure con perdurare nel tempo di
uno stimolo meno intenso.
È stato visto che lo stress (inteso come aumento dei glucocorticoidi) riduce tutti i fattori neurotrofici, come il
BDNF (brain derived neurotrophic factor), che ci permettono di sviluppare i movimenti automatizzati, ad
esempio.
Quali sono gli studi a riguardo?
Vincenzo Sorgente Sezione Appunti
Concetti base di psichiatria