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Psicosi


Le psicosi sono disturbi qualitativamente alterati, cioè l’esperienza del soggetto psicotico non è immediatamente comprensibile da chi non l’ha mai vissuta.
Sono i disturbi più gravi ma anche più rari in psichiatria.
Le dimensioni colpite sono: sintomi positivi, sintomi negativi, disorganizzazione del pensiero e/o comportamentale.

La schizofrenia è il disturbo psicotico più noto.
Sintomi positivi: deliri e allucinazioni.
Sintomi negativi: ricordano l’area depressiva, portano a progressiva privazione di abilità e funzione (astenia, abulia, apatia ecc.), a causa di questi sintomi le Psicosi si chiamavano Dementia Precox (demenza precoce).
Epidemiologia: prevalenza nel sesso maschile.
di insorgenza: giovanile. Rarissime nella terza età. Schizofrenia ebefrenica (che insorgeva nella giovane età).
Sviluppo molto lento e progressivo, il che li rende disturbi tendenzialmente cronici, molto difficile da gestire, a causa di: radice genetica come il disturbo bipolare di tipo I;  presentazione clinica della persona in genere avviene dopo un lungo tempo di sedimentazione del disturbo.

Allucinazione: è una dispercezione
• quantitative e qualitative; quantitative - Iper e ipo estesie (aumento o diminuzione delle percezioni, come nelle sindromi da dolore cronico)
• qualitative: si entra nel mondo delle Psicosi → illusioni: dispercezioni errate di uno stimolo, sostanzialmente fisiologiche; tutte queste hanno valore modesto nella diagnosi di episodi/ disturbi psichiatrici;
• allucinazioni: percezioni SENZA oggetto. Si percepisce con qualunque dei 5 sensi qualcosa che non c’è, che non esiste. Si dividono nei 5 sensi (Cinestesiche o tattili).
Quelle più frequenti sono le allucinazioni di tipo uditivo (voci non note, carattere di tipo commentante, dialogante, imperativo). Il sintomo di allucinazione uditiva, insieme alla disorganizzazione del pensiero, era considerato sintomo di primo rango, costitutivi delle psicosi. Raramente ci sono allucinazioni che coinvolgono più sensi. Allucinazioni possono comparire anche nel terzo stadio della fase maniacale, congruo con la fase dell’umore. In umore depresso si possono avere allucinazioni olfattive (odore di cadavere) o cinestesiche (sentirsi una parte del corpo mancante): sintomi psicotici che compaiono in altri disturbi.
Allucinazioni visive isolate con pensiero che si spaventa di questo sintomo, non che gli va dietro, non è indice di esordio psicotico, ma di tipo organico: assunzione di droghe o problemi al cervello (danno occipitale, tumori, epilessie); nella strutturazione della psicosi, l’allucinazione avviene dopo un tempo lungo. Le allucinazioni diventano sintomi psicotici quando il pensiero del soggetto è congruo a queste. Importante è anche la frequenza.

Delirio: disturbi del pensiero, che si dividono in disturbi della forma e del contenuto.
Forma: disorganizzazione del pensiero.
Delirio è un disturbo del contenuto del pensiero; è un sintomo che si esprime con un contenuto frequentemente bizzarro, con nessuna evidenza o rappresentazione nella realtà, di cui il soggetto psicotico è fermamente convinto. La convinzione non cede di fronte alla critica o all’evidenza contraria dei fatti. I deliri si possono riscontrare nelle Psicosi (sintomo positivo), e possono essere presenti in fase maniacale e depressiva.
Classificazione in base al contenuto
– delirio di gelosia, di essere avvelenati (disturbo evitante e restrittivo nei confronti del cibo), erotomanico.
Persone anziane: delirio di rovina (non preoccupazione, ma convinzione).
Classificazione in base alla congruità del tono dell’umore (utilizzati quando il delirio è presente in un disturbo del tono dell’umore).
Il contenuto da solo non esclude né conferma il delirio: è la modalità con cui il pensiero e la convinzione è portata avanti.

I deliri si strutturano in maniera molto lunga o molto veloce (da zero a cento), che si manifestano in presenza altre condizioni (disturbi dell’umore ecc.).
Se sono strutturata in maniera lenta, le fasi sono quattro:

1) stato d’animo pre - delirante;
2) intuizione delirante;
3) percezione delirante;
4) rappresentazione mentale delirante.
I deliri in quattro fasi vengono chiamati deliri primari o non derivabili, cioè che non è possibile comprendere perché quel contenuto si è instillato nella mente della persona.
Deliri secondari (al problema dell’umore) o derivabili (fase depressiva rovinato, fase maniacale napoleone). – vanno da zero a cento, vanno via così come sono venuti.
Nel disturbo OC c’è il dubbio: il passaggio al delirio è la convinzione, con disturbi SCHIZO ossessivi, perché il dubbio smette di essere nevrotico e diventa psicotico (certezza).
Disorganizzazione del pensiero/comportamento → Disturbi formali del pensiero: si esprimono con il linguaggio, scritto o parlato.
I più comuni sono: intoppi, barrages, iper inclusioni, deragliamenti, accelerazione ideica, insalata di parole (disturbo completo).
Intoppi e barrages = pause nell’eloquio (intoppi più brevi), poi la persona riesce a riprendere; iper inclusioni interrompono il flusso del pensiero come parole o singole frasi, permettono di riprendere il filo; accelerazione ideica: si hanno anche nelle fasi maniacali, dove il pensiero va troppo più veloce rispetto a ciò che si riesce a dire;
deragliamento= si continua a parlare della cosa che si è inclusa, senza ritornare al pensiero originale;
insalata di parole = non si mantiene neanche la sintassi.
I disturbi formali del pensiero nelle altre patologie: accelerazione ideica presente nei disturbi bipolari, NON nelle psicosi; i contenuti dei deliri degli psicotici sono totalmente diversi dagli altri disturbi.
Gli stessi sintomi hanno caratteristiche diverse in disturbi diversi.
Alla base della psicosi c’è un deficit di filtro delle informazioni; deficit di filtro che può essere episodico, ma non altera qualità della vita e se ne ha consapevolezza (questo la differenzia dalla malattia).

Stato d’animo pre-delirante: non si riesce a capire cosa c’è che non va, si accompagna ad ansia, angoscia. Il flusso di pensiero può cominciare a seguire altro, portando disturbi formali del pensiero (intoppi, barrages, iper inclusioni, deragliamenti ecc.). Questa angoscia ha un disperato bisogno di una spiegazione a questa percezione alterata dell’ambiente.
Intuizione delirante: eureka! Si dà una spiegazione a tutto ciò che non è andato nel periodo (mesi) precedenti. Si ha un bisogno disperato di renderla vera, altrimenti si ripiomba nell’angoscia precedente.
Da cui derivano le assolute certezze e convinzioni. Chi mette in discussione l’intuizione è considerato malevolo.

Percezione e rappresentazione mentale: qualsiasi stimolo cementa le percezioni nell’idea delirante. Nella rappresentazione i ricordi sono inseriti nel racconto delirante.

Terapia: la diagnosi è lifetime, i farmaci contengono e cercano di garantire la miglior qualità di vita possibile.

Tratto da CONCETTI BASE DI PSICHIATRIA di Vincenzo Sorgente
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