Architettura Gotica (1140 – 1280)
1140 = anno in cui un abate dell’abbazia di Saint Denis, che era alla periferia di Parigi, decide, sulla base di una ispirazione di letteratura sacra di S. Agostino, che “Dio è luce”. Lo scrive S. Agostino e lo assume come ristrutturazione architettonica della sua chiesa abbaziale.
Con questo slogan i criteri del romanico saltano. Dio non sarà colui che punisce, che determina la tua condanna il giorno del Giudizio Universale, ma è quella entità divina da ammirare, verso cui protendere, che è disposta ad ascoltare e dare aiuto nei momenti di necessità. Non colui che punisce ma colui che aiuta.
Non si ha bisogno del buio ma della luce per guardare in alto, vedere questo alto divino e ispirarsi a questa possibilità di dialogo con un ente superiore.
L’operazione dell’abate Sugerio prende le mosse da questo convincimento della necessità della luce dentro la struttura ecclesiastica. Abbatte tutto il contorno dell’area presbiteriale della vecchia chiesa romanica, per ricostruirlo con altri criteri innovativi. Questi criteri sono rivoluzionari per la storia dell’ingegneria, della struttura, rispetto a quello che dominava all’epoca.
Nell’architettura romanica vi erano dei muri, sezioni enormi con aggiunti contrafforti esterni. Tutto ciò svanisce con l’architettura gotica -> si passa dal concetto di muratura continua con sezioni enormi, al concetto di struttura basata su concetti puntiformi, cioè non più un muro nella continuità ma un punto strutturale qua, uno là ecc.
Quando si entra nella chiesa gotica si trova:
• Una navata centrale gigantesca e delle navate laterali.
La navata gigantesca avrà da destra a sinistra, e quindi indipendentemente dalle navate laterali, delle colonne dove ci sono dei fasci che accompagnano tutta la verticalità e infossano poi l’arco a ogiva che attraversa la navata, ,a con una sezione ogivale che ricade dall’altro lato. Ma tra questa coppia di colonne, e la successiva e la precedente, in alto accade che, insieme all’arco ogivale, “che segue la colonna”, ne parte un altro che incrocia, per così dire a 45°, e che cade diagonalmente incrociandosi al centro, cade nella parte opposta nella colonna successiva. La stessa cosa per riunire la 4 colonne di cui stiamo parlando. Per cui il vincolo sulla navata centrale è assicurato in questo modo, ma la stessa cosa sta accadendo sulle navate laterali che hanno il matroneo e che irrobustiscono ulteriormente la controspinta della navata centrale. Essa è la più alta perché si divide in 2 strutture autonome, sovrapposte, ma che hanno la loro potenza strutturale. Hanno 2 moduli uno sull’altro che tengono e spingono in senso contrario allo scarico della navata centrale. All’esterno di queste 3 navate succede che quello che era in contrafforte romanico che legava la muratura, qui si trasforma in ARCO RAMPANTE -> cioè una sorta di stampella ogivale, che si appoggia alla muratura in maniera tale da fare il 3° gradino. Quindi: NAVATA CENTRALE ALTISSIMA, NAVATA LATERALE MEDIA, ARCO RAMPANTE BASSO. Quindi è un sistema a gradini che consente alla struttura di raggiungere la quota.
Il romanico lo si porta nei monasteri, l’architettura gotica nel cuore delle città. Cattedra = soglio del vescovo cattedrale = casa del vescovo.
Nel 1209 si celebra un concilio dove passano 2 cose:
• Si accetta il nuovo ordinamento dei francescani e domenicani che vengono riconosciuti come ordini
• La chiesa, che ha attraversato un periodo critico, ha bisogno di riorganizzarsi e stabilire un nuovo rapporto con i fedeli quindi s’inventano le parrocchie. Quelle che rientrano in un vescovato devono dare conto al vescovo. Si fa perché solo quando la città è grande solo dividendola si può controllare la popolazione (battesimo, matrimonio, morte). Inoltre i nuovi ordini mendicanti, soprattutto i francescani, durante le feste escono cercando un’offerta per i conventi capendo chi elargisce e chi no, fanno una nuova schedatura e danno conto al vescovo.
Un’innovazione è che nei conventi maschili romanici la donna era ritenuta il peccato, nel gotico invece nella donna si celebra la madre, la figura femminile che genera, insieme alla luce arriva la Nostra Signora Maria Vergine (Notre Dame)
Struttura gotica -> navata centrale, in cima volta a crociera.
Colonne a fasce lobate -> ogni lobo ha un pilastro che parte da terra e canalizza le tensioni che vengono dall’alto. Tutto il peso che grava sulla navata centrale è di più di quelle laterali, l’aiuto in controspinta è dato dagli archi rampanti.
Nel gotico non ci sono più le travi ma gli archi. Il gotico ricorre alle vetrate -> grandi spazi con reticolo di piombo al cui interno c’è una pasta di vetro policromo che con la luce mi fa vedere i colori.
Si ricorre alle vetrate per decorare le pareti e si sostituiscono gli affreschi precedenti con la pasta di vetro.
La vetrata è conseguenza che non c’è il muro perimetrale e quindi non c’è l’affresco.
Parole chiave architettura gotica:
• Arco a sesto acuto, o spezzato o ogivale
• Triforio = 3 fori, 3 sistemi di apertura rispetto alla navata centrale. Archi calpestio – archi matroneo – finestre in cima.
• Costolone delle volte a crociera -> arco che viaggia in diagonale rispetto alla cellula quadrata
• Archi rampanti
• Pilastri o fasci polilobati
• Pinnacoli -> guglia che serve a caricare il nocciolo della struttura sui bordi perché addiziona il peso e la struttura è più difficile da ribaltare.
• Ghimberghe -> specie di strano timpano molto acuto, decorazione dell’esterno
• Rosoni -> finestra centrale sul prospetto, molto importante per l’entrata della luce
• Arco ogivale
• Costolone
Il pilastro assorbe 8 tensioni che provengono da 8 punti diversi.
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Dettagli appunto:
- Autore: Debora Neri
- Università: Università degli Studi di Messina
- Facoltà: Scienze Umanistiche
- Esame: Storia dell’Architettura
- Docente: Nicola Aricò
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