Architettura Carolingia
Entriamo in una fase epocale a cavallo tra ALTO e BASSO MEDIOEVO.
Abbiamo parlato di: età repubblicana e età imperiale, la linea di confine è, per comodità, l’anno 0 anno della nascita di Cristo. A cavallo dell’età imperiale entra il PALEOCRISTIANO ed entra anche l’ ALTO MEDIOEVO. Quando parliamo di alto medioevo, per avere una grande sintesi cronologica, ci riferiamo all’arco di tempo che va dal IV secolo fino al IX secolo (900-1000).
Quindi parleremo di alto medioevo e soprattutto del periodo a cavallo tra l’alto medioevo e il basso medioevo che va dall’anno 1000 fino alle soglie del Rinascimento.
Nel Basso Medioevo si succedono 3 culture differenti:
1. Romanico (980-1140)
2. Gotico (1140-1280)
3. Primo umanesimo (1280-1420)
Sono 3 tappe fondamentali per capire l’importanza del Rinascimento.
Il romanico è il primo momento culturale di questa nuova stagione del Basso Medioevo, ha un genitore importantissimo che è l’epoca di Carlo Magno definita Età CAROLINGIA.
La figura di Carlo Magno è molto importante, da entrare nella storia dell’architettura perché quell’arco cronologico che va dal IV secolo al VII con il Paleocristiano, e che poi si fonde con l’architettura islamica e bizantina, ha come punto di confine il momento dell’incoronazione di Carlo Magno la notte di Natale dell’800. Quello è il momento in cui il Papa riconosce a Carlo Magno l’importanza del suo ruolo all’interno della politica e che vede la Chiesa affidare la difesa di se stessa a una persona di guerra, laica. Quindi, siccome la chiesa non ha un suo braccio armato, non ha la forza di difendersi dalle “guerriglie” che stanno accadendo un po’ in tutta Europa, affida il braccio armato della chiesa a Carlo Magno.
Per cui Carlo Magno si ritrova investito di 2 potenzialità: una che è quella militare, l’altra della difesa della chiesa. Questi due poteri determinano per la storia dell’architettura un fatto di straordinario interesse, perché è in virtù di questo doppio incarico che si giustifica, dal punto di vista storico, un importante cambiamento nell’ambito della storia dell’architettura.
Questo doppio deve far ricordare una soluzione tipologica tipica dell’architettura romanica, la èiù importante, che determinato la fortuna maggiore nei secoli successivi che è la Westwek, l’opera a occidente.
Si definisce opera a occidente perché l’opera a oriente, che contrapposta a quella a occidente, è quella dell’area presbiteriana. Perché, come accadeva nel Paleocristinao, quando si costruivano nuove chiese a pianta basilicale, si costruivano rivolgendo la parte più sacra a oriente, perché a oriente era nato Cristo ed erano avvenuti i fatti delle Sacre Scritture.
Siccome vi era questo vincolo a oriente, l’intervento nuovo che viene operato dall’architettura del periodo carolingio, è a occidente. Cosa accade a occidente al punto tale da caratterizzare in maniera forte la storia dell’architettura? (dobbiamo ricordare i movimenti avvenuti in Europa e i conflitti che si stavano scontrando in ragione di un equilibrio politico che non c’era, il fatto stesso che la chiesa capisca di non riuscire a svolgere il ruolo di banda armata ci fa capire quanto sia problematico il governo della cosa pubblica. Infatti non è un caso che molte volte si legge che questo periodo è un periodo di cultura dei barbari).
Questo duplice che è nella figura di Carlo Magno, che ha il peso della vita civile da un lato e quello della vita spirituale dall’altro, si configura in questa prima esperienza del Westwerk. Cosa accade? Proprio perché la società del tempo è inquieta è necessario che la chiesa abbia una struttura che la possa difendere. L’opera occidentale è un prospetto di una chiesa potente a volte anche irriconoscibile come prospetto di chiesa perché c’è:
• Una torre scalare a destra e una a sinistra
• Tra le due torri c’è un ambiente interno che è l’ambiente sopraelevato riservato alla corte imperiale.
Inizialmente viene concepita per riservare all’interno dello spazio ecclesiastico un ambito interamente dedicato alla corte. Siccome la corte è quella che deve essere protetta maggiormente ci saranno queste strutture molto compatte e forti, militari, che difenderanno questo spazio che rimane interchiuso tra le 2 torri.
Nel momento in cui si definisce questa opera occidentale la si definisce perché in questo spazio, sopraelevato rispetto all’aula dei fedeli, l’imperatore o la sua corte o i suoi feudatari, possono seguire la funzione religiosa non mescolandosi con il resto dei fedeli e avere un transito autonomo. Ne consegue che la definizione di questa contrapposizione vede:
• Un potere solo spirituale che è l’area presbiteriale dove c’è il sacramento e dove i ministri celebrano la liturgia
• Questo spazio che ha una certa finalizzazione alla spiritualità, seppure militare.
In più vi sono dei casi in cui si concepiscono 2 cori contrapposti come se ci fossero 2 presbiteri, uno da un lato e uno dall’altro. Quindi con delle forme absidali, come un semicerchio dai 2 lati, solo che uno rispondeva alle esigenze del culto, l’altro invece era l’opera occidentale.
Quindi c’è il westwerk tradizionale, con questo impatti massiccio, e una soluzione più raffinata ed elegante ed questo caso si parla di chiesa a cori contrapposti. In questo l’ingresso è sul lato lungo della chiesa.
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Dettagli appunto:
- Autore: Debora Neri
- Università: Università degli Studi di Messina
- Facoltà: Scienze Umanistiche
- Esame: Storia dell’Architettura
- Docente: Nicola Aricò
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