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Teorie dei fondatori del giusnaturalismo (1600)

TEORIE DEI FONDATORI DEL GIUSNATURALISMO (1600)


Tutti i pensieri giusnaturalisti hanno caratteristiche comuni. Libro di Norberto Bobbio “Thomas Hobbes” (insieme di saggi): il primo è “Il modello giusnaturalistico” → Bobbio individua i tratti che accomunano queste teorie:

1. modello antropologico specifico (antropologia filosofica): hanno un’idea specifica di come è fatto l’uomo, quale è la sua natura. Il sintagma “diritto naturale” non fa riferimento alla natura dal punto di vista fisico biologico, ma alla natura dell’uomo (uomini tendenzialmente buoni/cattivi)

2. il punto di partenza dell’origine dello Stato è lo stato di natura: uno stato non politico, in cui si eliminano tutte le istituzioni giuridiche/politiche. È lo stato in cui vivono gli animali

3. totale contrapposizione tra stato di natura e Stato politico: questo sorge per emendare i difetti dello stato di natura (nasce come antitesi). Lo stato di natura non è quasi mai storicamente concepito, è una creazione teorica degli autori che osservano la società e astraggono conseguenze (Hobbes e Locke hanno due concezioni diverse, influenzate dal periodo storico in cui hanno vissuto). Stato di natura e stato politico non possono coesistere

4. gli attori dello stato di natura sono gli individui: gli atomi che compongono la società sono i singoli individui. Sono tutti portatori di diritti: è una novità, prima non era così

5. gli individui nello stato di natura sono liberi e uguali: quindi sono portatori dei medesimi diritti (concezione che precedentemente non c’era: nell’epoca romana l’unico portatore di diritti era il pater familias). Gli uomini sono uguali in due sensi: uguaglianza giuridica (davanti al diritto ) e da un punto di vista biologico (siamo deboli allo stesso modo)

6. il passaggio dallo stato di natura allo Stato giuridico non si può spiegare in termini di causa ed effetto: non si dà naturalmente (non è un’evoluzione). Il passaggio è sancito da un atto volontario degli individui che attraverso un patto si uniscono. Quindi lo Stato è artificiale, non vi è nulla di naturale nella sua formazione (il contratto non ha nulla di naturale, è l’accordo fra due volontà diverse)

7. il potere del sovrano ha alla base un atto di volontà: i consociati vogliono dargli il potere, quindi il potere dei sovrani non è fondato su Dio

Alsazia (1455), Johannes Gutenberg: stampa a caratteri mobili, i libri diventano a disposizione delle persone. L’atto rivoluzionario è quello di stampare la Bibbia. Con l’introduzione della stampa le idee circolano, il metodo di repressione diventa la creazione di un indice di libri proibiliti (una delle conquiste del Concilio di Trento). L’indice dei libri proibiti è la prima legge organica fatta in materia di stampa (svela il fondamento del potere politico togliendolo dalle mani della Chiesa). 
Molti autori vengono messi all’indice: Machiavelli, Hobbes, Pufendorf,.. 
Il potere del sovrano ha come unico fondamento il riconoscimento del potere che gli danno i suoi sudditi. 
La Bibbia di Lutero viene stampata, ora il libro sacro per eccellenza non era più solo alla portata di coloro che sono consacrati, ma anche di chiunque sappia leggere.  Lutero sostiene che ciascun individuo può interpretare la Bibbia come vuole senza bisogno dell’intermediazione del parroco.

Tratto da FILOSOFIA DEL DIRITTO di Francesca Morandi
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