Le capacità spaziali e cosa c’è dietro
Il picco di prestazione è disegno con cubi: livelli di prestazione nella o sopra media, in soggetto che nella > di altri sub test hanno punteggi < alla media.
Test delle figure nascoste (una piccola forma che deve essere individuata in un disegno più grande fatto di linee che confondono): punteggio medio che migliora con l’età. Si ritiene che persone capaci di trovare le figure nascoste raggiungano una buona prestazione anche in altri test che dimostrano l’indipendenza dal campo (capacità di non tener conto del contesto); essa è associata anche all’indipendenza dal campo sociale. Esiste una tendenza naturale che mette insieme le informazioni: modello della mente basato sull’elaborazione delle informazioni (come il mondo ext è rappresentato in quello int e come la mente agisce sul mondo). Meccanismi di input trasformano le sensazioni in percezione attraverso molti stadi di elaborazione, il prodotto finale è l’informazione interpretata e utilizzabile: essa può essere ancora interpretata in processi centrali attraverso molte elaborazioni (qui l’informazione è già elaborata a un livello molto alto), il sistema centrale interpreta confronta, immagazzina, dà inizio alle azioni.
Probabilmente nell’autismo sono colpiti i processi centrali e non periferici, la disfunzione specifica probabilmente è focalizzata attorno ai processi centrali. Nel test delle fig. nascoste: esiste una forza che trascina insieme grandi quantità d’informazioni e che mette insieme le informazioni più piccole (coesiva), altrimenti la percezione è frammentaria = necessità di mettere insieme informazioni già elaborate e interpretate attraverso una forza coesiva che agisce ad alto livello nel sistema di elaborazione centrale, altrimenti i frammenti restano tali e di uso limitato nel programma a lungo termine dell’organismo per il suo adattamento ambientale; però le forse centrali coesive devono saper resistere (capacità di distaccare un’informazione dal contesto). Probabilmente nell’autismo la forza coesiva centrale di alto livello è debole (indipendenza dal campo, distacco del pensiero e distacco sociale, probabilmente si ha un mondo incoerente di esperienze frammentate).
Distacco e coerenza: l’ipotesi principale
Nel sistema cognitivo normale c’è una tendenza connaturata a formare la coerenza su una gamma di stimoli la più vasta possibile (questa forza permette i grandi sistemi di pensiero); questa capacità di coerenza è ridotta negli autistici, il loro sistema di elaborazione delle info e esistenza sono caratterizzati dal distacco, inteso come qualità del pensiero.
La normale operazione della coerenza centrale costringe gli uomini a dare priorità alla comprensione del significato (capacità di estrarre il significativo) più il senso è ricordato meglio se può essere immesso in un contesto più ampio = capacità di dare un senso, vedere il significato e struttura è utile, non possiamo farne a meno.
Nei bambini autistici: alte prestazioni nei compiti che richiedono l’isolamento degli stimoli e favoriscono il distacco più scarsa prestazione in quelli che richiedono connessioni di stimoli e favoriscono la coerenza (la forza coesiva centrale è una caratteristica naturale e utile, disturbata nell’autismo). Il quadro delle capacità è il derivato di una disfunzione cognitiva di una particolare caratteristica operativa dei processi centrali ad alto livello che provoca il tipico distacco.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Antonella Bastone
[Visita la sua tesi: "L’anoressia mentale in adolescenza: analisi multidimensionale dell'autostima"]
[Visita la sua tesi: "Corpo, modelli estetici e disturbi del comportamento alimentare. Un’interpretazione socioculturale."]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Esame: Psicopatologia dell'età evolutiva
- Docente: Prof.ssa Chiara Muttini
- Titolo del libro: L’AUTISMO. SPIEGAZIONE DI UN ENIGMA
- Autore del libro: Uta Frith
- Editore: Laterza
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