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La gestione dei rischi di credito e di mercato nelle banche (approfondimento per una visione unitaria)


L’ambito di applicazione delle tecniche di gestione del rischio e le variabili oggetto del controllo.
Le attività finanziarie dello SP si distinguono in 2 grandi classi:
- i valori mobiliari detenuti a scopo di investimento (residuale) e di negoziazione (il c.d. trading book)
- i prestiti (il c.d. banking book)
La distinzione è rilevante sotto il profilo contabile: tradizionalmente i valori mobiliari erano valutate al valore di mercato e i prestiti al valore nominale; questa distinzione viene in gran parte superata con l’introduzione degli International Accounting Standards (IAS), che portano a estendere l’applicazione del principio che le poste patrimoniali devono preferibilmente essere rappresentate secondo il fair value market (corretto valore di mercato) ottenibile con la modalità tecnica del mark to market (cioè del riscontro del valore della singola posta patrimoniale rispetto al suo valore di mercato). In tal modo il valore residuale del patrimonio netto, rappresenta, anche contabilmente, con buona approssimazione, il valore a esso attribuibile secondo l’apprezzamento del mercato.
Ciò porta alla conclusione che sarebbe preferibile e utile che le tecniche e i modelli di misurazione dei rischi assumessero come variabile di riferimento principale il valore economico del patrimonio netto, al fine di avere una visione unitaria in tema di gestione dei rischi.

Tratto da IL SISTEMA FINANZIARIO di Alessia Chiovaro
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