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Esempi di applicazioni


Decidiamo di selezionare per le applicazioni due brevi testi audiovisivi e nulla sembra più breve e denso di contenuti e dinamiche narrative di uno spot pubblicitario. Spot numero 1 – Superga (pagina 201). Strutture discorsive. Componente sintattica. Sul primo livello delle strutture discorsive sintattiche, le realizzazioni di funzioni astratte si materializzano attraverso gli attori che da attanti diventano individui con specifiche caratteristiche fisiche e mentali, i tempi fanno sì che le trasformazioni narrative si sviluppano in fasi specifiche scandite da cieli, i luoghi divengono effettive location. Attori. La donna è un soggetto mascherato che sta protestando contro qualcosa, c’è una figlia che combatte contro la sua realtà e un uomo che è il rappresentante dell’alta borghesia. Tempi. Gli eventi si svolgono in un periodo non identificato con precisione, ma di sicuro a noi contemporaneo. Luoghi. Il luogo geografico è accidentale. La prima fase avviene in un luogo esterno (la strada) caraterizzato dal movimento, la seconda fase si sviluppa in un luogo interno (la casa) caratterizzato in opposizione dal silenzio. Componente semantica. Nelle strutture semantiche i temi più importanti sono individuabili nel dinamismo socaile, nella ricchezza, nella ribellione. Strutture semio-narrative di superficie. Componente sintattica. Programma narrativo canonico. Entrambi i macrosegmenti della storia delineano il PN della ragazza identificabile come la necessità di congiungersi con un immateriale Ov inteso come “la propria verità”.
Prima fase: soggetto di stato disgiunto
Seconda fase: trasformazione dell’operatore; il movimento che porta al raggiungimento dell’oggetto viene manifestato anche discorsivamente, attraverso due veri e propri scontri: il primo di ordine fisico con la polizia e con l’auto, il secondo di ordine morale. Lo spot si limita a mostrare lo sguardo sbalordito come reazioni del ricevimente, non fornisce infatti ulteriori conclusioni.

In riferimento agli attori, qui attanti, riconosciamo al manifestante un ruolo attanziale incarnato nella modalità di un voler essere e alla figlia di un ruolo attanziale incartato nel far sapere: nella prima fase, dunque, possiamo intravedere un essere parte di un gruppo sociale che mira a rompere l’ordine sociale, nella seconda fase un essere privato che mira a rompere l’ordine istituito dalla famiglia. Schema narrativo canonico. Lo schema narrativo è così riproducibile: a) Manipolazione: il destinante convince il soggetto ad un fare ovvero la ragazza spinge se stessa verso il suo piano che è quello di trasformare un equilibrio sociale e familiare; b) Competenza: il soggetto si fornisce di un equipaggiamento modale che riguarda: un volere essere alternativa; un dovere quale affermazione di principi diversi, dunque dover creare opposizione; un sapere che riguarda un saper scegliere la posizione più consona al proprio io, un saper fuggire, un saper svelare; un potere che si realizza nelle condizioni relative all’abilità del fare; c) Performance: il soggetto agisce trasformando lo stato di cose nello scontro in strada e in casa; d) Sanzione: il soggetto valuterà se l’obiettivo è stato raggiunto. Componente semantica. Ricapitoliamo i valori investiti sull’oggetto: nel primo segmento un manifestante, destinante di se stesso, vuole congiungersi con un Ov che possiamo identificare come la rottura di un sistema che porti ad esprimere la propria ideologia; nel secondo segmento il destinante figlia opera una manipolazione verso il destinatario padre che viene spinto ad un fare: l’Ov del destinante è in tal caso spingere il destinatario verso la verità, dunque farsi riconoscere per rivelare il proprio essere. Strutture semio-narrative profonde.

Dove: il vero è ciò che sembra: una manifestante in strada, una figlia di buona famiglia; il segreto è ciò che non sembra ciò che è: essere una ribelle e non sembrarlo; la menzogna non è ciò che sembra: sembrare una ragazza obbediente ma non esserlo; Il falso non sembra e non è: non sembra e non è qualsiasi altra cosa non immediatamente pertinentizzata. Riferendoci al claim finale “O si odia. O si ama”, unico segnale verbale, si nota un’ulteriore forma di opposizione timica che innesta un altro programma innovativo del fare, dove compaiono le passioni di agire che ancora una volta mettono in scena la disgiunzione/congiunzione rispetto ad un oggetto.
Spot 2 – Golf (pag.211 e ss.). Sul topic “proteggersi contro l’AIDS” ricapitoliamo la linea isotopica: due ragazzi si incontrano in discoteca, si attraggono, decidono di avere un rapporto sessuale, i rapporti occasionali sono situazioni rischose da evitare perché possono provare il contagio dell’AIDS. L’AIDS può essere evitato attraverso l’uso del preservativo che garantisce sicurezza, per avere un rapporto bisgona pensare alla sicurezza dell’altro e prendere le dovute precauzioni. E la realtà dello spot è questa -> due giovani spostati passano la serata in discoteca, si perdono nella folla, si cercano con gli sguardi, decidono di andare via. Le strade sono pericolose e, soprattutto all’uscita delle discoteche si verificano numerosi incidenti stradali evitabili attraverso la scelta di un’auto che garantisca sicurezza e protezione. Dunque scegli la Golf (seguire lo schema a pagina 216).

Tratto da SEMIOTICA E COMUNICAZIONE di Niccolò Gramigni
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