ISTITUZIONALISMO LIBERALE
1) Anni ’70. Trauma storico: non c’è un vero e proprio choc, ma piuttosto la preoccupazione crescente che esso arrivi. A partire dalla seconda metà degli anni 60 si diffonde l’idea che almeno tra i paesi più forti dell’Occidente (triangolo economico dell’epoca, Europa Usa Giappone) non ci siano più relazioni di tipo politico militare, bensì si siano diffuse ormai le relazioni economiche. Comincia ad apparire impossibile uno scontro armato tra paesi europei o tra Usa e Giappone, si diffonde l’idea che le relazioni internazionali siano entrate in una fase del tutto nuova. L’interdipendenza economica si fa sempre più fitta (antenato della globalizzazione) ed i problemi sorgono da questa dimensione -> choc petrolifero. Si assiste ad un crescente declino Usa: fine di Bretton-Woods, sconfitta in Vietnam, Watergate, rivoluzione islamica in Iran, ripresa Urss.
2) Problema: Nell’eventualità del declino Usa, che cosa accadrà all’interdipendenza economica? Essa è stata un prodotto degli Usa, loro sono stai gli inventori del sistema. Accade ciò che dicono i realisti? Il ribaltamento dell’interdipendenza economica? Gli istituzionalisti liberali si chiedono ciò.
3) Soluzioni: per gli istituzionalisti liberali la soluzione è nelle istituzioni prodotte dagli Usa -> esse possono sopravvivere al declino Usa, esse sono ormai consolidate e possono vivere anche senza il demiurgo egemone. Interesse centrato sulle istituzioni, ci si scosta dall’anarchia, le istituzioni diminuiscono l’incertezza in quanto all’interno di una istituzione ci si conosce tutti sempre di più, si dubita un po’di meno. Le istituzioni una volta consolidate diminuiscono la propensione all’inganno in quanto all’interno di un’istituzione i costi delle figure di merda sono molto più alti; se sgarro pago.
4) Nozione del tempo: l’immagine del tempo suggerita dai neoliberali non è cosi accentuata come nell’idealismo, essi pensano ad una maturazione progressiva, rifiuto del’idea realista della politica internazionale come regno della ricorrenza; essa può cambiare e sta cambiando. I neoliberali collocano la discontinuità più rilevante degli ultimi decenni non tanto nella nascita del bipolarismo (realisti) ma è la nascita di istituzioni anni ‘40 ‘50.
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Dettagli appunto:
- Autore: Alice Lavinia Oppizzi
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Scienze Internazionali e Diplomatiche
- Esame: Relazioni Internazionali
- Docente: Prof. Colombo
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