IDEALISMO
1) L’idealismo nasce da un trauma storico: la prima guerra mondiale, che vede il crollo del sistema Westfaliano. La guerra era vista come prassi, come un normale strumento di politica estera -> queste convinzioni crollano dinnanzi alla distruzione, alla catastrofe, all’intensità del conflitto, al fatto che la situazione sia sfuggita dal controllo degli stati stessi lasciando spazio alla violenza. Emerge dunque l’idea che la storia della politica internazionale debba compiere un salto.
2) Il problema posto al centro è dunque una riflessione su come evitare la prossima guerra. Un esito come quello della Grande Guerra non doveva più essere accettabile, era insostenibile. Un ordinamento che avesse accettato una simile ipotesi non si poteva nemmeno considerare un ordinamento.
3) Soluzione proposta: vengono individuate 4 strade che diventano progressivamente il linguaggio dell’amministrazione americana:
a) La causa della guerra è la politica. Le relazioni politiche si nutrono del conflitto e ne creano sempre di nuovi; l’idealismo quindi si prefissa di cambiare questo concetto di ottenimento del risultato con la guerra quando le situazioni possono essere risolte diplomaticamente, ciò si ottiene con la crescita del commercio, la rete globale di consumo; Per diminuire la belligeranza è necessario aumentare le relazioni economiche che creano interdipendenza ed interessi a non entrare in conflitto.
b) La radice della guerra non è la politica in quanto tale (in politica interna i conflitti non sfociano in guerra) , bensì il modo in cui NON è organizzata la politica internazionale -> anarchia del sistema internazionale -> bisogna produrre un governo mondiale, un solo ordine dotato di legittimità, un grado di garantire la pace. La stessa soluzione del Leviatano di Hobbes, ma su scala mondiale: un governo mondiale, strada verso le organizzazioni internazionali che abbozzano un governo mondiale o quantomeno lo invocano.
c) Gli stati non riescono a concepire la propria sicurezza se non in termini egoistici -> disastroso gioco a somma zero, in cui ciò che uno guadagna viene perso da qualcun altro. Bisogna invece elaborare un nuovo modello di sicurezza collettiva (l’aggressione a uno equivale ad un’aggressione a tutti, la sicurezza di uno fa parte della sicurezza collettiva) .
4) Nozione del tempo: concezione progressiva della storia; la politica internazionale si può cambiare.
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Dettagli appunto:
- Autore: Alice Lavinia Oppizzi
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Scienze Internazionali e Diplomatiche
- Esame: Relazioni Internazionali
- Docente: Prof. Colombo
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