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Scopi della legge 241/1990


1.PREVALENZA DE LA PUBBLICITÀ DELL’ATTO

Lo scopo è consentire il controllo democratico, ad esempio col diritto di accesso e la partecipazione (il Consiglio di Stato aveva previsto l’obbligo di motivazione solo per atti sfavorevoli, allo scopo di permetterne l’impugnazione). Oggi la 241 estende l’obbligo di motivare a tutti gli atti del procedimento, anche se endoprocedimentali o vincolati; in quest’ultimo caso, lo scopo è garantire il principio di trasparenza e legittimità, a prescindere dalla lesione di un soggetto.

2.CAMBIAMENTO DEL RAPPORTO CITTADINO/ENTE

Sono in discussione revisioni di alcuni articoli del testo della 241; ad esempio, il principio di legalità è parificato a tutti gli altri: in questo caso prolificheranno gli atti illegittimi (già oggi con delegificazione e codificazione). Secondariamente, se la legge non dispone diversamente, tutta l’attività della PA sarà disciplinata dal diritto privato. Inoltre, il vizio di illegittimità dell’atto non porterà al suo annullamento, se il nuovo atto comunque non sarebbe diverso. Si va da un’amministrazione di garanzia ad una di risultato.

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