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Coordinate spazio-temporali del gruppo


Il giorno del primo incontro deve essere prefissato in anticipo, con orari ben definiti dai quali è preferibile non sforare: i ritardi provocano imbarazzo per i presenti e per il ritardatario, portando anche a sensazioni di difficoltà non indifferenti. Le assenze ai primi incontri sono destabilizzanti ed ostacolanti perché si disperde il senso di identità. In caso di assenza di più si creano situazioni quali la dispersione di motivazione e la formazione di gruppi dei “vecchi” e quelli dei “nuovi”. Il calendario deve essere fissato con cadenze decise e determinate.
Il tempo è speso in attività che impegnano il campo plurale, il gruppo come insieme. Sarebbe ideale se i singoli non si incontrassero al di fuori delle attività gruppali perché potrebbero portare alla formazione di sottogruppi, pettegolezzi, decisioni improprie, si creano spazi alternativi di sfogo dei problemi interni.
I tempi informali non vanno assolutamente considerati del gruppo, perché spesso risultano dannosi per l’insieme, è importante non creare ambiguità.
La durata delle riunioni deve essere adatta per risultare produttiva: al di sopra dei 90 minuti il tempo diventa improduttivo in quanto cala la soglia di attenzione. Assume importanza particolare definire a priori l’ora di inizio e fine dell’incontro per delimitarne i contorni.
Lo spazio è una coordinata cruciale, perché rappresenta il territorio del gruppo, e va ordinato come elemento intenzionale. Il locale deve essere un ambiente tranquillo privo di distrazioni, possibilmente con sedie collocate in cerchio e senza elementi in mezzo a questo. Lo spazio deve essere possibilmente sempre lo stesso, perché diventa elemento che favorisce la coesione. L’ordine del giorno della riunione è un elemento essenziale che delimita lo spazio di ogni riunione.
Una parte decisiva degli incontri di gruppo è data dai partecipanti, che sono lo spazio umano del gruppo. Il numero di questi non deve essere troppo ridotto o troppo elevato, in media deve attestarsi tra i 6/7 e i 14/15. Il gruppo deve essere formato da elementi stabili, che sappiano difendere i loro confini.

Tratto da PSICOLOGIA DI GRUPPO di Adriana Morganti
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