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Il western all’italiana


Esploso con lo straordinario successo di Per un pugno di Dollari 1964 il western diventa un fenomeno fondamentale nel quinquiennio 1965-69.
Mancano tutti i topoi di quello americano: conquista della terra, lotta contro gli indiani, costruzione della città e della ferrovia.
Non si celebra più il trionfo del bene attraverso le istituzioni della famiglia la chiesa o la legge; l’ultraviolenza si associa alla rassegnazione e al fatalismo tipici della cultura mediterranea.
Il western all’italiana utilizza budget piuttosto bassi e ottiene ricavi altissimi, si gira in Africa o in Spagna.
Ci sono 3 importanti case di produzione La Pea, la Titanus e la Dino De Laurentiis emergono una miriade di piccole etichette.
Il genere ottiene successo grazie alla reiterazione degli stessi elementi, si esalta il momento del duello.

Il western all’italiana fa leva su una messa in scena iper realista ed è ambientata in un ipotetico Sud del mondo. Il calore ha bruciato tutto, la prateria è diventata deserto, le città sono fantasma e piene di mosche--> il primo problema del cowboy è far fronte al caldo.

Riecheggiano alcune tematiche della Grecia classica: l’eroe senza nome che sconfigge più con l’inganno che con la forza, la maledizione del peccato rimasto rimasto invendicato, il senso di colpa, il parricidio, la sfida al destino.
C’è anche un certo rapporto tra il western e le sacre scritture: la figura di cristo nel deserto come pretesto narrativo e metafore della condizione dell’eroe. Si denota anche una certa aderenza fisica del protagonista all’iconografia cristologica tradizionale. Il latino viene ripreso come lingua del crimine e la religione viene spesso menzionata anche nei titoli Un minuto per pregare un istante per morire. Dio perdona..io no!
Elementi liturgici sono riscontrabili anche nelle colonne sonore che spesso si aprono in melodie organistiche ispirate alla musica ecclesiastica.
Si riprende dalla commedia dell’arte il rovesciamento dell’ordine costituito e la duplice valenza dell’eroe--> sublime e comica.
Della tradizione cavalleresca si riprendono le imprese di Don Quichote.

Tratto da IL CINEMA ITALIANO TRA GLI ANNI '60 E '70 di Asia Marta Muci
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