La registrazione polisonnografica
La polisonnografia notturna è tuttora considerata tra i metodi “gold standard”.
Le tecniche di elezione usano metodiche più economiche, obiettive (actigrafia) e soggettive (questionari, interviste, diari del sonno).
La registrazione PSG richiede il monitoraggio di almeno tre parametri fisiologici durante un’intera notte di sonno (EEG, EOG, EMG: elettroencefalogramma, elettro-oculogramma e elettromiogramma) cui si associano altri possibili parametri (respiro nasale, e toracico, attività cardiaca, movimenti arti).
E’ indicata per la diagnosi di disturbi del sonno caratterizzati da anomalie nelle funzioni rilevate da questi parametri (apnea, mioclono, narcolessia) ma non consensualmente ritenuta utile nella diagnosi di insonnia, tipicamente caratterizzata da difficoltà di inizio e mantenimento del sonno valutabili con metodi più economici ed ecologici.
La PSG è fondamentale nei casi in cui si sospetti insonnia secondaria ad altri problemi del sonno (disturbi respiratori, narcolessie, parasonnia), nei casi di insonnia soggettiva o paradossale o in presenza parossistica di elevate frequenze spettrali EEG, elevati CAP rate, arousal o anticipo della latenza del REM.
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