La valutazione clinica del sonno
Conviene iniziare la valutazione clinica del sonno con domande interlocutorie aperte (Che cosa c’è che non va nel suo sonno?) per rompere il ghiaccio ed avere velocemente un’idea della percezione che il paziente ha del proprio disturbo del sonno.
Dopo le risposte alla domanda aperta iniziale, si proporrà un’approfondita intervista strutturata sui disturbi del sonno; si raccoglierà la “storia del sonno” del paziente.
L’intervista strutturata sui disturbi del sonno consiste in una scheda, articolata come un questionario, compilata dal clinico. Le domande mirano a conoscere come il problema si è manifestato nelle settimane immediatamente precedenti l’incontro.
La prima parte dell’intervista raccoglie informazioni sui dati anagrafici, sulla stile di vita del paziente (lavoro, hobby, sport), sull’ambiente in cui dorme, sul suo stato di benessere fisico e psicologico. La seconda parte è costituita da domande specifiche sui sintomi sonno-correlati caratteristici con cui l’insonnia si è manifestata negli ultimi due mesi (difficoltà di addormentamento, risvegli notturni, risveglio precoce). La terza parte indaga gli orari abituali del ciclo sonno-veglia nei giorni di lavoro e nei giorni non lavorativi. Infine, il clinico esplicherà al paziente una prima diagnosi ipotetica, chiedendo se altri consanguinei o familiari soffrono delle stesso disturbo del sonno, quando è iniziato il disturbo, gli eventuali episodi scatenanti, i trattamenti farmacologici e l’assunzione di altre sostanze (caffè, tabacco, alcol).
Attraverso l’intervista strutturata, il clinico è in grado di ottenere una ricostruzione retrospettiva del disturbo di insonnia che gli permette una prima comprensione generale della natura del disturbo, della sua evoluzione e della percezione che ha il paziente.
Il passo successivo sarà quello di ottenere informazioni dettagliate sul problema di sonno mediante l’osservazione clinica. A questo scopo, viene utilizzato il diario del sonno.
Il diario del sonno permette al clinico di valutare esattamente le manifestazioni principali del disturbo, (diagnosticare quale sia il problema di sonno dominante), stabilire se i problemi riferiti rientrino o meno nei criteri diagnostici di intensità e frequenza previsti per l’insonnia, e diviene il primo strumento di intervento, in quanto permette al paziente di confrontare le proprie credenze con la realtà dei fatti che emerge dall’osservazione sistematica.
Il diario del sonno è uno strumento di carta e matita autoredattto dal paziente entro 30 minuti dal risveglio, nel quale vengono riportati:
- orario di disposizione a letto
- orario di disposizione a dormire (corrisponde al momento di spegnimento della luce e alla decisione soggettiva di addormentarsi)
- valutazione soggettiva del tempo impiegato per addormentarsi
- valutazione soggettiva della presenza e durata dei risvegli notturni
- orario del risveglio
- orario in cui il paziente effettivamente si alza
- stima della durata del sonno
- valutazione soggettiva della qualità e profondità del sonno
- eventuali farmaci assunti
- numero e durata di eventuali sonnellini.
Esistono diari del sonno in forma narrativa o grafica, entrambi consentono di calcolare vari parametri del sonno tra i quali i principali sono:
- SOL (SLEEP ONSET LATENCY): latenza di addormentamento (intervallo in minuti tra l’orario in cui il paziente si dispone a dormire e l’orario in cui si addormenta
- WASO (WAKEFULLNESS AFTERSLEEP ONSET): durata dei risvegli notturni
- TTS (TOTAL SLEEP TIME): tempo totale di sonno
- TBT (TOTAL BED TIME): tempo totale a letto
- IES o SEI (SLEEP EFFICIENCY INDEX): indice di efficienza del sonno, dato da TTS/TBT.
Il diario consente di definire una linea di base del livello iniziale di gravità del disturbo di sonno e di stimare rispetto a essa i progressi, e di valutarne il decorso nel tempo.
Il diario ha anche una funzione terapeutica: già dopo qualche giorno di automonitoraggio, il paziente potrà rendersi conto che in realtà dorme più di quanto inizialmente non pensasse. Questa nuova consapevolezza potrà ridurre l’ansia sull’entità della perdita di sonno; in corso di trattamento, il diario aumenta la consapevolezza dei progressi ottenuti.
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