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Legamenti del ginocchio: cenni di biomeccanica


Le superfici femorali hanno lunghezza superiore a quelle tibiali: ciò comporta che nella flesso-estensione oltre al rotolamento dei condili vi sia anche il loro slittamento. Ad impedire la lussazione anteriore in flessione, posteriore in estensione intervengono i legamenti crociati che hanno la caratteristica di rimanere in tensione  durante l’intero arco di movimento (isometria).
A livello del ginocchio la superficie articolare dei condili femorali è molto maggiore rispetto alla superficie articolare dei piatti tibiali, per cui se i condili femorali ruotassero interamente sui piatti tibiali si verrebbe a determinare una sublussazione o una lussazione articolare in esito proprio a questo slittamento. Il ginocchio ha strutture atte a limitare questo movimento e quindi ad impedire la sublussazione articolare, più precisamente fra le varie strutture vi partecipavano anche i menischi che sono stabilizzanti l’articolazione, ma le strutture forse principali allo svolgimento di questo tipo di funzione sono i legamenti crociati.
Durante lo svolgimento di qualunque tipo di movimento del ginocchio, sia in flessione che in estensione, questi legamenti sono sempre in costante tensione, questa caratteristica che viene ad essere definita isometria non la riscontriamo negli altri legamenti, per esempio nei collaterali vicini che andranno in tensione solo quando avremo un movimento in varo (collaterale esterno) o in valgo (collaterale interno).
A livello del ginocchio si vengono a determinare dei traumi distorsivi in valgo-rotazione esterna, in varo-rotazione interna e in iper-estensione, le stesse modalità traumatiche sono quelle responsabili di lesioni dei legamenti crociati sia anteriore che posteriore.

Tratto da MALATTIE DELL'APPARATO LOCOMOTORE di Irene Mottareale
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