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La successione nel debito d’imposta


La successione ereditaria implica il subentro degli eredi nelle situazioni giuridiche di natura tributaria.
Il fenomeno non è totalmente regolato dal legislatore tributario. Infatti, in mancanza di norme tributarie, si applica la normativa codicistica che dispone la successione dell’erede in tutte le situazioni soggettive del de cuius, incluse le situazioni soggettive tributarie.
Rispondendo di tutti i debiti del de cuius in proporzione alle rispettive quote, gli eredi subentranti risponderanno anche dei debiti tributari esclusi i debiti per imposte sui redditi per i quali vi è una norma ad ho che dispone la solidarietà degli eredi.
Sempre per le imposte sui redditi, la legge stabilisce che tutti i termini pendenti alla data della morte del dante causa, o scaduti 4 mesi da essa, sono prorogati 6 mesi in favore degli eredi.
Questi devono comunicare all’ufficio delle entrate l’ultimo domicilio fiscale del de cuius, le proprie generalità e il proprio domicilio fiscale. Tale ufficio può notificare l’avviso di accertamento intestato al defunto presso il domicilio collettivamente eletto dagli eredi e l’atto è efficace nei confronti degli eredi che, almeno 30 gg prima, non abbiano effettuato la comunicazione all’ufficio del domicilio fiscale e delle proprie generalità.

Tratto da DIRITTO TRIBUTARIO di Alessandro Remigio
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