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L’evoluzione storica del diritto ecclesiastico: terza fase


1947/48 ad oggi: con la caduta del fascismo, la ricostruzione dell’ordinamento democratico e pluralista attuato dalla costituzione repubblicana entrata in vigore nel 48 mutò il diritto ecclesiastico italiano. La costituzione pose norme fondamentali che sanciscono la nuova posizione della repubblica rispetto al sentimento religioso dei cittadini. Sono proclamati diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità, di libertà religiosa e di coscienza, di uguale libertà delle confessioni; è introdotto il principio di uguaglianza formale e sostanziale e di non discriminazione; sono posti, con la proclamazione dell’indipendenza e della sovranità dello stato e della chiesa, i principi di distinzione degli ordini civile e religioso e di autonomia delle confessioni; sono poste due norme, sulla produzione giuridica dove si tratti di disciplinare i rapporti tra stato e chiesa cattolica e tra stato e confessioni diverse dalla cattolica. Dopo l’entrata in vigore della costituzione nulla è avvenuto sino al 67 quando il parlamento votò una mozione che invitava il governo a  riconsiderare alcune norme del concordato in rapporto all’evoluzione dei tempi e allo sviluppo della vita democratica e prospettare alla Santa sede l’opportunità di addivenire alla revisione di quelle norme. Vi fu l’introduzione del divorzio che intaccò il principio della riserva di giurisdizione ecclesiastica sul matrimonio concordatario. Nel 1975 ci fu la radicale riforma del diritto di famiglia. Nel 1984 ci fu l’accordo di Villa Madama firmato da Craxi per l’Italia e dal cardinale Casaroli per la Santa sede. Tale accordo abrogava e sostituiva il concordato lateranense e apportava alcune modifiche al trattato lateranense. Lo stato italiano stipulò una serie di intese con confessioni diverse dalla cattolica che mutarono la situazione di quelle confessioni liberandole dai vincoli della legge del 1929. Furono stipulate inoltre tra le autorità dello stato e la CEI una serie di accordi in materia di insegnamento della religione cattolica, di assistenza spirituale, di beni culturali di interesse religioso appartenenti ad enti e istituzioni ecclesiastiche.

Tratto da MANUALE BREVE DI DIRITTO ECCLESIASTICO di Filippo Amelotti
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