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I contesti costituzionali


Ci sono 6 possibili contesti e formule costituzionali diversi tra loro:

1. il mantenimento di una costituzione creata da un regime non democratico con domini riservati e difficili procedure di emendamento. Queste condizioni limitative possono essere il prezzo che il regime uscente riesce a far pagare per la cessione del controllo formale dell’apparato statale. Tuttavia se una costituzione mantiene de jure domini riservati, ritagliati su misura per i detentori del potere non democratici spodestati, la transizione non può esser completa sino a quando tali poteri non saranno rimossi. Se la costituzione prevede procedure di emendamento estremamente difficili ciò complicherà ulteriormente il processo di transizione e consolidamento democratico. Es. Cile
2. il mantenimento di una costituzione scritta che può avere inaspettate conseguenze destabilizzanti paralizzanti se usata in condizioni elettoralmente maggiormente competitive. Alcune costituzioni non democratiche possono mantenere una serie di regole decisionali, procedure e diritti che non hanno avuto alcun effetto sul funzionamento del regime non democratico poiché la costituzione era virtuale. Tuttavia in circostanze elettoralmente più competitive la costituzione può vivere di vita propria rendendo così impossibile assumere decisioni vincolanti. In casi simili la costituzione può contribuire a distruggere lo stato e dovrebbe essere modificata rapidamente.
3. la creazione della costituzione da parte di un governo provvisorio con poteri non democratici de jure. Anche quando il vecchio regime non democratico viene distrutto e vengono approvate nuove politiche, una transizione democratica di per sé non può essere completata fin che le componenti non democratiche della costituzione non siano eliminate
4. l’uso di una costituzione creata in condizioni vincolanti che riflettono il potere de facto di istituzioni e forze non democratiche. Una simile costituzione può essre formalmente democratica e quindi coerente con il completamento della transizione ma ostacolare il consolidamento poiché un’assemblea costituente condizionata, ritenendo che altri accordi istituzionali siano più adeguati per la creazione e il consolidamento della politica democratica può essere de facto impossibilitata a selezionarli.
5. la restaurazione della precedente costituzione democratica. Tale formula è spesso adottata da sistemi politici in fase di ridemocratizzazione per ragioni di rapidità, per evitare i conflitti e per il desiderio di richiamarsi ad una eredità di legittimità storica. Il semplice ripristino presenta però 2 problemi per il consolidamento democratico: in primo luogo se il sistema politico ha conosciuto cambiamenti durante l’interludio autoritario è possibile che per il consolidamento democratico sarebbe in realtà può adeguato un nuovo ordinamento costituzionale. In secondo luogo la restaurazione presuppone anche che le procedure politiche e le istituzioni della vecchia costituzione non abbiano giocato alcun ruolo nel crollo della democrazia.
6. una libera e consensuale adozione della costituzione. Accade quando i rappresentanti democraticamente eletti si riuniscono per deliberare liberamente e forgiare i nuovi assetti costituzionali considerati più adeguati per il consolidamento democratico. L’assemblea costituente dovrebbe evitare una costituzione di parte approvata solo da una maggioranza temporanea che porta un’ampia minoranza a mettere nell’agenda politica revisioni costituzionali rendendo in tal modo più difficile il consolidamento delle istituzioni democratiche. La formula ottimale è quella in cui le decisioni circa le issues siano prese in modo consensuale e non maggioritario.

Tratto da TRANSIZIONE E CONSOLIDAMENTO DEMOCRATICO di Filippo Amelotti
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