Michelangelo e la forma cubica
Qui si vuol trattare del problema della trasformazione del linguaggio michelangiolesco a opera della Controriforma. Per quali vie, in rapporto alle vicende del tempo, la forma di Michelangelo era stata costretta entro le semplificazioni che il rigorismo conformistico della Controriforma promuoveva, e che erano state assunte nella loro accezione più autentica dal Valeriano.
Da Daniele da Volterra, il quale si può ancora considerare un erede diretto del maestro, alla ≪scuola di Trinità dei Monti≫, la ≪forma cubica≫ di Michelangelo, attraverso un cammino riduttivo, raggiunse la sua definizione più allucinata e astratta con Luca Cambiaso all’Escorial, ma venne del tutto neutralizzata della sua forma eversiva solo nelle formule senza tempo del gesuita padre Giuseppe Valeriano.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gabriella Galbiati
[Visita la sua tesi: "Logica del tempo in Guglielmo di Ockham e Arthur Norman Prior"]
- Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
- Facoltà: Conservazione dei Beni Culturali
- Esame: Storia dell'arte moderna
- Docente: Maria Calì
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