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La sfera d’azione del terapista della famiglia


La sfera d’azione del terapista  della famiglia e le tecniche da lui usate per conseguire i suoi obiettivi sono determinate dalla sua impostazione teorica. La terapia strutturale  della famiglia è una terapia d’azione. Lo strumento consiste nel modificare il presente, e non nell’esplorare o interpretare il passato.    
L’obiettivo dell’intervento terapeutico è il sistema familiare. Il terapista si associa a quel sistema  e poi usa se stesso per trasformarlo. Cambiando la posizione dei componenti del sistema, cambia le loro esperienze soggettive. In questo il terapista si basa su certe caratteristiche del sistema familiare:
1. Una trasformazione di struttura  produrrà perlomeno una possibilità di ulteriore cambiamento.
2. Il sistema familiare è organizzato attorno al sostegno, alle regole, alla crescita e alla socializzazione dei membri; dunque il terapista si associa alla famiglia non per educarla o socializzarla, ma piuttosto per riassettare o modificare il funzionamento interno della famiglia cosi che possa svolgere al meglio i propri compiti.    
3. Il sistema familiare ha proprietà di autoperpetrazione: i processi iniziati dal terapista all’interno della famiglia saranno mantenuti dai meccanismi di autoregolazione della famiglia.    
Questi concetti di struttura sono il fondamento della terapia familiare; tuttavia il terapista strutturale della famiglia deve cominciare con un modello di normalità, in base al quale misurare la devianza.

Tratto da FAMIGLIE E TERAPIA DELLA FAMIGLIA di Antonino Cascione
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