Le parti di film che non coincidono con la divisione dei piani
PARTI DI FILM CHE NON COINCIDONO, O NON COINCIDONO TOTALMENTE, CON LA DIVISIONE DEI PIANI
È il caso che si verifica quando si considera il gioco reciproco di due istanze differenti della rappresentazione, senza che questo gioco veda necessariamente le proprie articolazioni concordare con quelle dei piani: il caso più notevole è quello del montaggio tra la colonna immagine e la colonna audio. Le sole teorie del cinema in cui il rapporto suono-immagine sia descritto come un procedimento di montaggio, con tutte le conseguenze del caso, sono teorie diametralmente opposte a tutta l’estetica classica della trasparenza.
In tutti i casi che abbiamo citato si è più o meno lontani non soltanto dalla definizione ristretta di montaggio, ma talvolta anche da un’operazione di montaggio reale; ma se si può ritenere che in tutti i casi vi sia qualcosa che appartiene all’ordine del montaggio, è perché si tratta sempre della messa in relazione tra due o più elementi. Si può andare ancora più lontano, almeno come eventualità di principio, nell’estensione del concetto di montaggio, e giungere fino a considerare oggetti che non siano più parti di film: potrebbero per esempio essere definiti montaggio di film tra loro, film diversi di uno stesso cineasta, o di una stessa scuola, o sullo stesso soggetto, ecc.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Nicola Giuseppe Scelsi
[Visita la sua tesi: "A - Menic / Cinema. Da Dada al Progetto Cronenberg"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Cinema
- Titolo del libro: Estetica del film
- Editore: Lindau - Torino -
- Anno pubblicazione: 1999
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