La modalità di azione del montaggio
MODALITA’ D’AZIONE DEL MONTAGGIO
Tornando alla definizione ristretta constatiamo che essa è molto più soddisfacente e più completa su questo punto che sul punto precedente; in effetti essa assegna al principio di montaggio un ruolo di organizzazione di elementi del film secondo criteri di ordine e durata. È con i tre criteri di giustapposizione, ordinamento, e successione della durata, che si rende conto di tutte le eventualità che si sono incontrate. Siamo ora in grado di definire il montaggio in modo più largo, a partire da una presa in considerazione di tutte le manifestazioni del principio di montaggio nell’ambito filmico. La definizione allargata di montaggio sarà dunque la seguente: “Il montaggio è il principio che regge l’organizzazione di elementi filmici visuali e sonori, o di assemblaggi di tali elementi, giustapponendoli, concatenandoli e/o regolando la loro durata”.
Questa definizione tra l’altro non contraddice quella data da Metz, per cui il montaggio “in senso lato” è l’organizzazione concertata delle co-occorrenze sintagmatiche sulla catena filmica, e che distingue tre modalità principali di manifestazione di queste relazioni sintagmatiche, di concatenamento: l’incollaggio (di piani isolati gli uni con gli altri), il movimento di macchina, e la compresenza di più motivi in uno stesso piano.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Nicola Giuseppe Scelsi
[Visita la sua tesi: "A - Menic / Cinema. Da Dada al Progetto Cronenberg"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Cinema
- Titolo del libro: Estetica del film
- Editore: Lindau - Torino -
- Anno pubblicazione: 1999
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