L'esercizio dei 9 puntini

L’esercizio dei 9 puntini

Disegnate su un foglio bianco 9 puntini ogni 3 cm x 3. Senza sollevare la matita, disegnare quattro rette toccando tutti e nove i punti.
Scrive Minsky: la maggior parte dell persone incontrano difficoltà nel risolvere il problema dei nove punti perché suppongono che i punti formino un quadrato che limita lo spazio di lavoro.
In effetti, se il disegno non uò uscire da quell’area, non esiste soluzione. Quindi il problema è più facile se non si percepiscono quei punti come delimitanti un quadrato.Intuitivamente saremmo portati a vedere in questi 9 puntini un quadrato e pretenderemo di unirli disegnando con la penna questa forma geometrica e proprio per questo non riusciremo nel rebus. La soluzione del gioco sta proprio nell’uscire dal quadrato: se con la penna si esce dal quadrato cioè dai confini immaginari che quei puntini rappresentano l’enigma si risolve. Chi ci dice che per unire 9 puntini dobbiamo disegnare un quadrato? chi ha messo quei confini che non ci permettono di vedere altre figure geometriche? la cultura! Ma è solo immaginazione, è quindi solo una cornice implicita! Nel contesto interculturale la specificità è spesso dettata dalla non comprensione delle rispettive cornici implicite. Spesso ciò che scatena la lite è un atteggiamento basato su convinzioni, espressioni del contesto culturale di provenienza. Se però l’atteggiamento è visibile (esplicito) queste convinzioni non lo sono (implicite). L’antropologia dell’educazione ci insegna che la cultura è appresa fin da piccolissimi e perciò spesso data per scontata. L’antropologia culturale ci sollecita ad andare oltre quello che appare naturale e nella soluzione di un conflitto esplicitare queste cornici e agire creativamente all’interno e all’esterno di esse, spiegando le ragioni reciproche e ricercando una comune soluzione.