Skip to content

Zamjatin e il problema della libertà


Questo concetto base pervade l'intera narrazione di Zamjàtin ed è diretta ed esplicita nella famosa leggenda del paradiso cantata da R – 13, dove si sostiene che i mali dell'uomo derivano dalla sua atavica decisione di propendere per la libertà, con tutti i danni da allora scaturiti, e risolti finalmente grazie allo Stato Unico. La fonte di ciò sembra essere il monologo dostoesvskijano del Grande Inquisitore nei Fratelli Karamazov: Dostoevskij immagina lo svolgimento di un processo nei confronti di Gesù, responsabile secondo il Grande Inquisitore, ateo ma capace di un grande amore per gli uomini. Quest’ultimo accusa Gesù di aver fatto un torto donando all’uomo la libertà (della quale egli non sa che farsene) al posto della felicità: se infatti l’esistenza umana fosse ritmata dalla necessità, la felicità sarebbe stata facilmente accessibile. Ma l’uomo avrebbe dovuto rinunziare alla libertà, alla dignità, alla ricerca di senso nel corso del proprio cammino. Anche negli abissi dell’oscurità del male, l’uomo deve sempre lasciarsi guidare dalla luce di Cristo, che è verità sulla libertà, perché la prospettiva della vita eterna le conferisce un senso, e libertà nella verità perché Dio lascia l’uomo libero di credere, libero di scoprire con le proprie azioni la distinzioni di bene e male. Per questo Cristo non è sceso dalla croce, perché è la fede che deve produrre il miracolo e non viceversa.

Tratto da LETTERATURE COMPARATE di Gherardo Fabretti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.