Henry Focillon e il periodo alla Sorbona
Nel 1925 viene chiamato alla Sorbona e qui si dedica ad un altro settore di studio che sarà importantissimo per lui: l'arte medievale. Focillon interpreta l'arte del Medioevo occidentale come la storia di due stili: romanico e gotico, che coprono l'arco temporale che va dall'XI al XV secolo, successivi alla cosiddetta arte del Medioevo germanico, che nell'età carolingia vedrà il suo momento più alto. Il periodo romanico e il periodo gotico hanno come tecnica guida l'architettura, a cui sono subordinate tutte le altre tecniche. La prima architettura romanica è caratterizzata da una struttura e da un decoro sobrio, a base di archetti ciechi e bande piatte, dette lombarde. Ha ampissima diffusione: Pirenei, Svizzera, Italia centrale, paesi renani.
I caratteri salienti della scultura romanica sono la sua vocazione architettonica e il suo aspetto visionario e teratologico. È una scultura che fa corpo con l'architettura, nata cioè per essere in rapporto funzionale all'edificio. Rinnova l'annoso dibattito sulle scuole regionali del romanico, introducendo le categorie di influenza e filiazione. Il periodo gotico inizia nel XII secolo, epoca del rinnovamento delle strutture romaniche (introduzione dell'ogiva), continua nel XIII secolo, considerato il secolo classico, e si spegne nel XIV con l'arte detta flamboyant. Una successione che non è però così schematica e lineare. Il gotico è influenzato dai regionalismi, inquadrato dagli scambi reciproci, dalle interazioni e dalle influenze e dalle filiazioni.
Focillon è d'accordo nel sottolineare il rapporto stretto tra immagine e pensiero ma prosegue anche l'esame delle relazioni tra architettura e forma. Non c'è più, come nel romanico, una forma subordinata totalmente all'ordinamento architettonico; appare una morfologia fondata sul rispetto della vita, che tuttavia non abolisce la regola dell'ordine monumentale.
La forma non configura la forma plastica; la inquadra sempre, la innalza, la semplifica, la combina per la prospettiva e la luce. L'uomo non è più in funzione della struttura, ne è compagno, collabora con le masse. Solo al tramonto del Medioevo l'architettura cessa di imporre la sua disciplina. Dimentica le regole e diventa un semplice elemento decorativo, con la chiesa trasformata in un museo destinato alla presentazione delle opere d'arte. La pittura ora si impone sulle altre arti, le vanifica e le devia. Lo studio dell'arte medievale per Focillon è quindi rivolto principalmente all'analisi dell'universo delle forme e delle sue leggi. Verifica i rapporti esistenti tra architettura e le altre forme artistiche, sui problemi della rappresentazione (spaziale e movimento) e sulle formule impiegate per esprimerla. Ma Focillon collega anche la storia delle forme e degli stili con i fatti storici, sociali e culturali, dedicandovi anche un saggio specifico nel 1937.
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia della critica d'arte
- Docente: Valter Pinto
- Titolo del libro: La critica d'arte del Novecento
- Autore del libro: Gianni Carlo Sciolla
- Editore: Utet
- Anno pubblicazione: 2006
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