Le forme artistiche di H. Focillon
Nel 1934 pubblica Vie de formes, compendio del proprio orientamento teorico, della sua visione globale. Le forme artistiche per Focillon hanno radice nella fantasia umana, che concepisce la realtà come forma. Le forme sono entità autonome, mondi con una propria vita interiore. Sono mossi da un principio dinamico che li trasforma in continuazione.
Ogni forma è sintesi delle metamorfosi formali precedenti e prefigurazione di quelle future.
Lo stile è la modalità attraverso cui la forma viene organizzata in un determinato momento della storia. Ogni stile attraversa varie fasi; arcaica (sperimentale, caratterizzata dalle ricerche che riguardano il rapporto tra gli elementi strutturali dell'opera) , classica (raggiungimento dell'unità funzionale; le parti sono in rapporto di reciproca, armonica necessità), del raffinamento (elementi di eleganza), barocca (dove l'equilibrio formale si spezza e le forme si espandono).
Il fondamento della produzione delle forme è l'esperimento, che è un processo di conoscenza della realtà formale. L'esperimento formale ha come elementi capitali le tecniche, i materiali, gli strumenti. Le tecniche sono il mezzo attraverso cui la forma si esprime concretamente, ma è anche il modo in cui l'artista imprime alla materia le sue reazioni creative e per cui perviene alla propria originale visione formale e spaziale. La tecnica agisce poi su materiali attraverso l'utensile, che è guidato dalla mano, a cui dedicherà in appendice un vero e proprio elogio.
Analizzare le forme non è un problema astratto e avulso dalla storia, perchè le forme evolvendosi influiscono sull'ambiente umano in cui vivono e dall'ambiente sono influenzate a loro volta.
La genesi delle forme va analizzata dunque in relazione al suo tempo storico, rispetto al quale questa prende corpo. Il tempo storico non è il divenire hegeliano o la visione unitaria e globale della storia; è compresenza di conflitti, attualità, precocità e ritardi.
Il tempo storico ha tre forze; tradizione, influenze e tentativi. La tradizione è l'insieme dei modi formali adottati in precedenza, e si manifesta con la reinterpretazione. Le influenze si riferiscono al presente e sono gli scambi culturali che forme appartenenti ad aree diverse hanno o possono avere tra loro. I tentativi riguardano il futuro e sono anticipazioni che permettono di superare le visioni acquisite e di prospettarne di nuove. Focillon insomma supera la tradizione archeologica medievistica francese, di cui però media il linguaggio e le definizioni. Ha molti debiti nei confronti del formalismo e del purovisibilismo. Un formalismo il suo, diverso; un formalismo influenzato da un realismo razionalista. Gli altri formalisti analizzano forme già realizzate nei loro aspetti di percezione; Focillon esplora il regno delle forme occupandosi del processo genetico che porta al concepimento dell'opera; la sua è una vera morfologia genetica.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia della critica d'arte
- Docente: Valter Pinto
- Titolo del libro: La critica d'arte del Novecento
- Autore del libro: Gianni Carlo Sciolla
- Editore: Utet
- Anno pubblicazione: 2006
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