Le mostre fotografiche dell'istituto di ricerca
Altra importante azione compiuta dall'Istituto fu l'organizzazione di una serie di importanti esposizioni fotografiche allestite allo scopo di presentare al pubblico gli originali delle opere che durante la guerra erano state trasferite dai musei. Le fotografie volevano dimostrare che possibile presentare questioni scientifiche in una forma che riuscisse piacevole all'occhio e colpisse l'immaginazione di un pubblico non specialista, senza togliere nulla al rigore e senza concessioni al gusto popolare. Si sfruttava, invece, l'abitudine al “vedere” che si stava diffondendo tra le masse grazie alla pubblicità e al cinema, approfondendo la discussione sulla trasmissione dei messaggi affidati all'immagine.
Nacquero quindi quattro mostre:
- Introduzione visiva al mondo classico (1939). Non sono autori morti quelli classici, e molti elementi della civiltà greca derivavano da eredità primitive.
- Arte indiana (1940). Il significato religioso dell'artè indù e buddista.
- L'arte inglese e il Mediterraneo (1941). La più impegnativa, quella che voleva dimostrare come l'arte inglese dalla preistoria alle manifestazioni più recenti, era stata profondamente influenzata dalla cultura mediterranea.
- Volto e carattere (1943). Il rapporto tra artista e modello raffigurato, dal punto di vista fisiognomico.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia della critica d'arte
- Docente: Valter Pinto
- Titolo del libro: La critica d'arte del Novecento
- Autore del libro: Gianni Carlo Sciolla
- Editore: Utet
- Anno pubblicazione: 2006
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