Sintomatologia del disturbo postraumatico da stress
Sintomatologia del disturbo postraumatico da stress
I sintomi necessari per il DSM-IV sono raggruppate in 3 categorie:
1)la risperimentazione del trauma che include ricordi spiacevoli ed incubi notturni;
2)l’evitamento degli stimoli che ricordano il trauma;
3)l’attenuazione, ovvero sentimenti di distacco emozionale o estraniamento dagli altri;
infine è presente un aumento dell’arousal, dunque irritabilità, ipervigilanza difficoltà nel sonno e nella concentrazione ed esagerate risposte d’allarme.
Il DSM-IV, inoltre, lo distingue in:
-acuto, se la durata dei sintomi è inferiore ai 3 mesi;
-cronico, se i sintomi persistono per più di 3 mesi;
-ad esordio tardivo, se i sintomi si manifestano dopo 6 mesi dal trauma.
Ma a seconda delle diverse fasce d’età, abbiamo diverse manifestazione sintomatologiche:
1)nei bambini piccoli, abbiamo comportamenti iperattivo, ritardo dello sviluppo motorio e del linguaggio, giochi ripetitivi, manifestazioni di paura, paure specifiche, crisi di pianto, incubi e sogni angosciosi;
2)nei bambini in età prescolare, abbiamo comportamento oppositivo-compulsivo, regressivo e sentimenti di colpa;
3)negli adolescenti, abbiamo sintomi depressivi, ansia ed alterazioni emotive che sfociano in comportamenti antisociali, abuso di sostanze e disturbi alimentari, pensieri suicidari.
Tuttavia, sia nei bambini piccoli che negli adolescenti emergono caratteristiche comuni, quali: sfiducia negli adulti, meccanismi di difesa quali negazione, isolamento affettivo e dissociazione.
Per quanto riguarda i fattori protettivi e i fattori di rischio, abbiamo una suddivisione in:
1)caratteristiche proprie della situazione traumatica come: il tipo di trauma, il livello di esposizione ad esso, la durata, la frequenza, ecc;
2)caratteristiche proprie dell’individuo come: sesso, età, temperamento, etnia, storia personale, QI, ecc;
3)caratteristiche proprie della famiglia come: storia familiare, funzionamento psicologico dei genitori, sostegno familiare e reazioni dei genitori al trauma;
4)fattori sociali come: status socioeconomico, livello assistenziale e rete sociale.
Dunque, fattori protettivi: sostegno familiare e sociale; fattori di rischio: prossimità fisica all’evento stressante, coinvolgimento emozionale, sesso femminile, scarsa autostima, disturbi mentali, separazione dai genitori prima dei 10 anni di età; individuare a tempo debito tali fattori determinerà una diagnosi a breve, medio e lungo termine.
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Dettagli appunto:
- Autore: Anna Battista
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Psicologia
- Esame: Neuroscienze cognitive e riabilitazione psicologica
- Docente: Guidetti Vincenzo
- Titolo del libro: Manuali di Neuropsichiatria Infantile Vol I e Vol II
- Autore del libro: Vincenzo Guidetti e Federica Galli (a cura di)
- Editore: Il Mulino editore, Bologna
- Anno pubblicazione: 2005
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