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Trattamento dell’epilessia


L’intervento psicoeducativo è necessario per avviare i genitori ad una corretta informazione riguardo all’epilessia, alla variabilità delle crisi e alle indicazione su come intervenire.
il tipo e le modalità variano in funzione del singolo caso.
IL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)viene spesso chiamato “disturbo nascosto”, in ragione del fatto che nella maggior parte dei casi chi ne soffre lo tiene nascosto; a tutt’oggi risulta difficile riconoscere di aver bisogno di aiuto, identificare il disturbo e trattarlo farmacologicamente e psicologicamente.
Si parla di “rituali cognitivi”, intendendo quegli atti mentali che hanno il fine di distrarre la mente da pensieri angoscianti.
Il DSM-IV definisce:
-le ossessioni, come pensieri,impulsi o immagini involontari, intrusivi e ricorrenti che provocano un’elevata ansietà;
-le compulsioni, come comportamenti o atti mentali volontari e ripetitivi che cercano di distrarre l’attenzione dall’ossessione o diminuire l’ansietà che essa provoca.
Potremmo, dunque, definire un pensiero “ossessione” se provoca angoscia o “compulsione” se la riduce.
Vi è poi una classificazione del DOC, secondo un continuum del controllo degli impulsi:
-estremo compulsivo:il soggetto ha il controllo comportamentale, ansia anticipata, elusione del rischio e del danno massimi nel soggetto;
-estremo impulsivo: il soggetto ha il minimo controllo e si cerca il rischio senza ansia anticipata.
Questo continuum viene denominato “spettro ossessivo-compulsivo”.

Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
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