Il lavoro e la personalità

Nella concezione marxista, lo sviluppo e il funzionamento della personalità dipendono dalla posizione che l’individuo occupa nell’organizzazione del lavoro. Poiché tutto dipende dal grado di concentrazione della proprietà dei mezzi di produzione e dalla divisione del lavoro che ne deriva, il controllo che le persone hanno sui mezzi di produzione determina la loro posizione nell’organizzazione del lavoro e il loro accesso a diverse opportunità di crescita.
La nozione di stratificazione sociale relativa alle varie posizioni che un ordinamento sociale prospetta ai propri membri quanto a disponibilità di potere, privilegio e prestigio offre una cornice di riferimento migliore della distinzione tradizionale tra capitale e lavoro per studiare l’organizzazione sociale e la sua influenza sullo sviluppo personale.  
I membri di strati sociali diversi hanno possibilità diverse di accesso ai beni e ai servizi e un diverso grado di controllo sulla propria vita.
Kohn studia i processi attraverso i quali le strutture sociali si riproducono da una generazione all’altra, focalizzando la propria riflessione sul modo in cui la posizione lavorativa influenza l’autodirezione, cioè il senso di libertà e di autonomia delle persone rispetto a ciò che stanno facendo, che implica il pensare a sé e il prendere le proprie decisioni: più elevate sono le loro posizioni nella stratificazione sociale, maggiore è il valore che gli uomini attribuiscono all’autodirezione e maggiore è la fiducia che essa sia possibile ed efficace.
La posizione lavorativa è una variabile chiave del contesto che plasma le relazioni interpersonali e lo sviluppo di valori e di norme. La disoccupazione, il lavoro precario e l’esclusione prolungata dal processo produttivo influenzano inevitabilmente il comportamento e il benessere.