Oligosaccaridi e polisaccaridi
I parte da disaccaridi riducenti che si possono polimerizzare per centinaia o migliaia di elementi.
POLISSACCARIDI LINEARI
Struttura lineare che si delinea ripetendo l’unità base del maltoso n volte.
(TERMINALE NON RIDUCENTE) – (ZONA DI COLLEGAMENTO) – (TERMINALE RIDUCENTE)
Per digestione enzimatica si riottiene il maltoso (periodo d’identità).
La catena lineare si organizza in una struttura con una successione di elementi rigidi (piranosici) e legami glucosidici (con O a ponte) attorno a cui può esserci rotazione. Se il legame è α-glucosidico si ottiene una sola stereoforma in struttura secondaria: un’elica molto ampia che tende a stabilizzarsi attraverso interazioni per ponte a idrogeno tra gruppi in successione con aspetto omogeneo per la lunghezza di qualche centinaia di elementi. Le strutture secondarie possono interrompersi e riprendere successivamente, quando al posto dell’unità ripetitiva disaccaridica si sostituiscono le unità monosaccaridiche. È possibile anche la struttura terziaria (rilevata diffrattometricamente).
PLOSACCARIDI RAMIFICATI
Sulla catena principale (lineare con legame 1-4 per alcune migliaia di elementi) si collegano con legame 1-6 catene laterali (1 laterlae , 6 principale). Si hanno ramificazioni molto fitte nei glicogeni (polisaccaridi con funzione di riserva negli animali): ogni 3 elementi della catena principale. Ramificazioni più rade nelle amilopectine (nei vegetali): ogni 9 elementi. Le catene laterali sono molto numerose. Sia la catena principale che quelle laterali si organizzano in struttura α; il materiale macromolecolare (molti milioni di u.m.a.) si organizza in una struttura policristallina. Nei polimeri α crea un punto di facile attacco da parte degli enzimi idrolasici, sono quindi facilmente sintetizzabili, facilmente utilizzabili dalla cellula.
POLIMERI α
Destrani: polimeri lineari con legame 1-6 per ogni residuo, ramificazioni in posizione 4 di un solo elemento, facile accessibilità da parte degli enzimi cellulari.
POLIMERI β
Legame β-glucosidico lungo tutta la sequenza, mino ingombro sterico, massima stabilità. Avvolgimento molto stretto, organizzazione strutturale di tipo fibroso. Le catene di cellulosa sono organizzate in fasci paralleli a costituire le protofibrille di cellulosa. Massima resistenza agli agenti esterni e soprattutto agli enzimi cellulari.
Emicellulosa: formata da pentosi piranosici disaccaridici con legame β-glucosidico.
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