Il colloquio e l'osservazione psicologica
Finalità della consultazione diagnostica è giungere ad un profilo complessivo che approfondisca e metta in relazione il sintomo o il problema con le istanze della personalità, gli aspetti e le modalità più sanamente adattive con i tratti patologici, le forse progressive con le spinte regressive, differenziando gli aspetti più stabili e consolidati da ciò che si connota come più transitorio e reattivo.
L'organizzazione della consultazione si sviluppa in tre fasi: preliminare, centrale e conclusiva.
La fase preliminare comprende segnalazione e primo approccio al paziente: è importante cercare di giungere ad una motivazione per la consultazione intrinseca al soggetto.
Nella fase centrale si affronta l'oggetto vero e proprio della consultazione nei suoi differenti aspetti, che comprendono fondamentalmente l'approfondimento della personalità del paziente.
La fase conclusiva consiste in una breve sintesi di quanto è accaduto durante la consultazione, dei temi trattati, stabilendo qualche semplice connessione: non bisogna comunicare al paziente un profilo dettagliato della sua persona, ma fornire alcuni semplici elementi di riflessione ad un livello, il più vicino possibile, alla sua consapevolezza e possibilità di tollerare.
La stanza di consultazione deve essere un ambiente che favorisce il sentirsi accolti, personalizzato quel tanto che facilita il riconoscimento, senza che tuttavia l'addobbo finisca per sopraffare il paziente con eccesso di stimoli.
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Dettagli appunto:
- Autore: Salvatore D'angelo
- Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Diagnosi psicodinamica
- Titolo del libro: Psicologia Clinica. problemi diagnostici ed elementi di psicoterapia
- Autore del libro: A. Lis
- Editore: Giunti
- Anno pubblicazione: 1993
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