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La storia mondiale dell'educazione, 1981


LA STORIA MONDIALE. Un nuovo modello nell'ambito della ricerca storico – educativa viene inaugurato dalla Storia mondiale dell'educazione, pubblicata nel 1981 sotto la direzione di Mialaret e Vial. Non si tratta tanto di una storia della pedagogia in senso tradizionale quanto piuttosto una ricostruzione sincronica delle diverse modalità in cui le agenzie formative, la scuola in primis, hanno preso forma e si sono rinnovate storicamente in Europa come negli altri continenti.
Inoltre gli autori della Storia mondiale dell'educazione sollevano il problema storiografico attualissimo di una teoria delle fonti che vada al di là dello stampato e che prenda in esame gli archivi nella loro innumerevoli tipologie. Nell'intera opera vengono presi in considerazione i luoghi educativi, in base alla loro genesi, al loro sviluppo, alla loro trasformazione e ai rapporti con l'ambiente culturale, la vita economica, politica e sociale in cui hanno visto la luce. Questa Storia mondiale è uno strumento indispensabile per un esame di tipo comparativo dei progressi compiuti nel settore educativo da tutti paesi del mondo. Inoltre è un lavoro interdisciplinare che nasce da dialogo con le varie scienze sociali, poiché è solo dallo scambio con sociologia, psicologia, antropologia culturale che possono essere messi a punto oggetti, metodi e fonti per una storia mondiale dell'educazione.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE. Soprattutto a partire dalla seconda metà del secolo scorso, emergono progressivamente nuove generazioni di storici d'oltralpe connotati diversamente rispetto alle generazioni precedenti. Nuovi metodi e nuovi temi si sono susseguiti in quest'arco temporale.
Relativamente ai metodi, ci troviamo di fronte ad un approccio metodologico rinnovato che ha indagato attorno a nuovi elementi storici, sia di ordine materiale (organizzazione degli spazi, tecniche didattiche) sia di ordine culturale o psicologico (immaginario, mentalità, scuola, apprendistato). A tale proposito va considerato il triplice aspetto delle fonti, dell'interdisciplinarietà e della interpretazione, che costituiscono i nuclei forti di caratterizzazione dei modelli storiografici qui considerati.
Relativamente ai temi, dobbiamo guardare ad un insieme articolato di campi d'indagine, come la storia dell'infanzia, quella delle donne, quella dell'immaginario, dell'associazionismo, dell'editoria, dei miti e modelli nazionali, delle figure educative. Necessaria sarebbe anche una storiografia tematica che guardi al sommerso educativo, a tutte quelle pratiche disseminate del sociale che fanno formazione, educazione, istruzione, legandosi a vari aspetti della vita sociale e caratterizzandosi per la loro trasversalità, diffusione, dislocazione e informalità.


Tratto da STORIA DELLA PEDAGOGIA di Gherardo Fabretti
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