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Considerazioni e critiche all’analisi neoclassica


I limiti della formalizzazione neoclassica della funzione di produzione evidenziano:
1) Generalizzazioni: abbandono dell’ipotesi che il progresso tecnico riguardi tutti i beni capitali esistenti, a prescindere dalla loro età (progresso tecnico disincorporato; es.: nuova distribuzione delle macchine), piuttosto che i soli beni capitali nuovi (incorporato; es.: nuove macchine). Quando il progresso tecnico consiste in un flusso continuo di invenzioni incorporate, i beni capitali in dotazione all’economia all’inizio di un certo periodo sono raggruppabili in un certo numero di tipi (annate o vintages) a seconda del periodo in cui sono installati, e per ognuno resta definita una specifica f di produzione; tuttavia l’esistenza di beni capitali che incorporano vecchie tecnologie diventa un impedimento alla diffusione di nuove tecniche quando le imprese riescono a influire sui prezzi dei loro prodotti (in modo da mantenere profittevoli i vecchi beni capitali) e quando vi siano ostacoli alla mobilità delle risorse impiegate con i vari beni capitali.
2) Superamenti: la teoria neoclassica è superata dalla teoria del progresso tecnico basato sul principio del learning by doing: la scelta della tecnica di produzione non è istantanea e arricchita nel tempo da progresso esogeno, bensì a tentativi che si aggiusta sulla base dell’esperienza produttiva.

Le conseguenze esterne del cambiamento tecnologico
Sono conseguenze negative, del progresso, su alcuni gruppi di persone a fronte di miglioramenti delle condizioni di vita di molte altre. Si valutano costi e benefici sociali derivanti dall’introduzione di una innovazione. E’ uno studio tipico della teoria evolutiva.

Tratto da TECNOLOGIA, PRODUZIONE E INNOVAZIONE di Moreno Marcucci
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