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Immagine urbana del Medioevo e Bibbia


Da un lato sono le immagini materiali della citta, impregnate di valorizzazioni. Sono elementi come mura, porte, torri, che esprimono solidita, bellezza, ricchezza. Prevalgono 2 monumenti, il tempio e il palazzo, la chiesa e il castello, ovvero i 2 poteri. Ma vediamo anche il desiderio ambivalente della citta da conquistare, citta preda, e l'ambiguita stessa della citta, babilonia e/o gerusalemme, tra desiderio e paura. Le goff dice di non considerare la bibbia come fonte delle immagini culturali e mentali della societa medievale. Le scelte da essa compiute nel retaggio del passato dipendono infatti dalla struttura sociale, dall'ideologia dominante e dalla parte che questa attribuisce alla tradizione. Il successo di un tema nell'immaginario di una società è legato all'accordo tra la sua collocazione nelle eredita culturali e mentali e la sua pertinenza nel contesto contemporaneo. Compare qui il tema dello storicismo. Comunque, rispetto alle opere di cui sopra (i canti) ci si può porre 2 problemi d storicità: 1) la cronologia delle opere. Le charroi è minimo del 1135, i lais tra il 1160 e il 1178, il perceval del 1185. Non c'è evoluzione: la chanson de geste e il romanzo cortese son stati prodotti e consumati per lo più assieme, e vi si ritrovano all'incirca gli stessi temi come le immagini urbane. L'essenziale è che non si possono negare connessioni tra l'ideologia di tali opere (es l'atteggiamento verso la citta) e gli individui, appartenenti all'alta o piccola nobilta, cortesi o no, che si definivano sopratt in relazione al comportamento militare si presentavano come guerrieri. Nel XII sec. violenza e cortesia vanno di pari passo.

Tratto da L'IMMAGINARIO MEDIOEVALE di Dario Gemini
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