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Violazione della correzione del regolamento


Più delicata è la possibilità di correzione o integrazione da parte del giudice, secondo il criterio suggerito dai Principi di diritto europeo dei contratti.
Nei vari ordinamenti nazionali il problema è affrontato in modo diverso.
Se la buona fede è considerata, nella giurisprudenza italiana ed europea, una regola di governo della discrezionalità del potere dei contraenti e se essa integra le stesse norme di validità, non è affatto azzardato affermare che il giudice possa, in alternativa o in conseguenza dell’annullamento di parte del contenuto, operare quelle modifiche conformi all’intrinseca razionalità dell’operazione voluta dalle parti.

Tratto da DISCIPLINA GIURIDICA DEI CONTRATTI di Stefano Civitelli
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