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Il sistema giuridico in India

Il sistema giuridico in India

Ordinamento dello stato

In base alla Costituzione repubblicana per l'Unione adottata nel 1949 e ai suoi successivi emendamenti, l'India è una repubblica democratica indipendente nell'ambito del Commonwealth. Il governo ha struttura federale e il paese è costituito di un'unione di stati e di territori amministrati dal potere centrale.
Il potere giudiziario è gestito da un sistema di tribunali nazionali al vertice del quale si trova la Corte suprema; l'indipendenza dei giudici, designati dall'esecutivo, è garantita da diversi meccanismi di salvaguardia. Per quanto riguarda i singoli stati ognuno, presieduto da un governatore nominato dal presidente dell'Unione, possiede un'Assemblea legislativa e un governo proprio, autonomi per quanto riguarda questioni locali, ordine pubblico, istruzione, sanità e agricoltura ma, per il resto, dipendenti dalle direttive nazionali.

L'India britannica e il sorgere del nazionalismo

Sotto i governatori britannici l'amministrazione dell'India fu riorganizzata. Furono attuate alcune importanti riforme in materia fiscale, giudiziaria, educativa e sociale e soprattutto in ambito familiare. Oltre alle numerose riforme, l'influenza britannica si tradusse anche nella codificazione (diritto penale, procedura civile, procedura penale, in materia di contratti...).
Il governo britannico ereditò tuttavia, dalla precedente amministrazione, l'insofferenza nei confronti del dominio coloniale e un crescente sentimento nazionalistico; a questi si aggiunse una serie di terribili carestie. Nel 1876 il governo britannico, proclamò la regina Vittoria imperatrice dell'India.
Tra la fine del 1800 secolo e l'inizio del 1900, l'India fu attraversata da un crescente fermento sociale e politico. L'élite intellettuale indiana, in parte formatasi in Occidente, introdusse nel paese alcuni aspetti del pensiero europeo e il nazionalismo indiano cominciò a rappresentare una seria minaccia per i britannici.

La fine del dominio britannico

Nella primavera del 1946, dei negoziati avviati dal governo britannico, nel tentativo di raggiungere un accordo con i leader indiani, fallirono. Alla fine del 1946 la situazione politica dell'India era al limite dell'anarchia. Nel 1947 si prospettò una situazione prossima alla guerra civile tra induisti e musulmani.
L'opera del legislatore coloniale ha dato il suo apporto alla demolizione di vari capisaldi del diritto indù, tradizionale e sacro anche se non c'è stata una ricezione totalmente fedele, un'imitazione ma si può dire un rinovamento.

L'indipendenza

In base a quanto previsto dalla Legge per l'indipendenza indiana del 1947, l'Unione Indiana e il Pakistan furono istituiti come stati indipendenti. Il governo indiano scelse di rimanerne membro del Commonwealth. La fine del dominio inglese fu accolta con entusiasmo dagli indiani di ogni confessione religiosa e tendenza politica.


Tratto da DIRITTO PRIVATO COMPARATO di Beatrice Cruccolini
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