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La shariah come espressione principale del diritto

La shariah come espressione principale del diritto

Famiglia: è fondata sull'autorità del padre e del marito.

Diritti successori: stabiliti letteralmente dal Corano, ma è lasciata una parte di libertà di testare al de cuius.

Proprietà: è collettiva, individuale e comunitaria e considerata fondamentale. Alcuni beni devono essere destinati ad opere pie.

Contratti: sono previste dichiarazioni di volontà.

Consuetudini: sono tollerate e applicate se non sono in contrasto con i principi cardine, non c'è la volontà di abbandonarle.

Waqf: istituto simile al Trust europeo. Si discute su quale sia nato prima.
 
SIYASA (sciasa): opportunità politica, l'interpretazione non era affidata al fiqh, ma ad una autorità meno importante, il giudice.
L'autorità legittima, per esercitare le proprie funzioni, deve emettere ordini imperativi; questi potranno essere rivolti ad una singola persona e generali e astratti essendo volti a regolare un numero indefinito di situazioni per un lasso di tempo indeterminato.. deve assicurare l'ordine nella società, prevenendo o reprimendo tutto ciò che può metterlo a rischio. Ha un carattere autonomo rispetto alla precettistica religiosa.

Applicazione letterale della shariah come espressione principale del diritto è prerogativa di paesi, quali l'Arabia Saudita e l'Iran, più inclini a una visione integralista dell'Islam. Altrove, ad esempio in Egitto e in Siria, la pratica islamica convive con un sistema legale parzialmente ispirato a modelli occidentali, mentre la Turchia è dal 1928 uno stato ufficialmente laico, benché non vi manchino movimenti religiosi di indirizzo più o meno integralista.

Cinque pilastri dell'Islam: alla professione di fede, nell'unico Dio, il musulmano deve infatti affiancare la preghiera quotidiana, nelle forme rituali previste, osservando poi il digiuno durante il mese di Ramadan, oltre a recarsi in pellegrinaggio almeno una volta nella vita alla città santa, La Mecca, e a versare una certa somma di denaro come decima a beneficio dei poveri e della comunità.

Le tendenze principali

Alla morte di Maometto l'origine delle correnti fondamentali, i sunniti e gli sciiti, che sarebbero sorte, assieme ai kharigiti, hanno acquisito nel corso dei secoli il carattere di comunità religiose distinte da indirizzi teologici peculiari, tendenze mistiche e il desiderio di intrattenere un rapporto diretto con il divino.

Il diritto musulmano non conosce confini di Stato, ma si applica, unico e identico, ovunque esista una comunità musulmana (è extraterritoriale). Per gli individui di altra religione conviventi con i musulmani, la legge islamica imponeva il rispetto dei diritti dei fedeli musulmani a esso adeguando la libertà di professare la loro fede religiosa e di agire in conformità di questa.

La rivale della sciaria è la legge laica. Il qadi viene formato nelle università coraniche, è un uomo di Dio, la sua intenzione di mantenersi fedele al diritto islamico è superiore ad ogni sospetto. Mentre il giudice laico, che ha preso a sostituirlo quasi ovunque ha una formazione in larga misura occidentale e, quando è chiamato ad applicare una sciaria che conosce più o meno profondamente, sarà indotto a costruirne i contenuti con una mentalità razionalista e modernista deformante.

Tratto da DIRITTO PRIVATO COMPARATO di Beatrice Cruccolini
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