Mnesie e anticipazioni all’insegna degli elementi naturali

I ricordi di Lula sono tutti abitati dal fuoco; e il fuoco funge da elemento naturale la cui violenza accecante le permette di dirsi ignara dei reali responsabili degli eventi luttuosi che hanno traumatizzato la sua esistenza: l’incidente in macchina dello “zio” Pooch (in realtà, probabile omicidio commissionato da Marietta), la morte del padre nell’incendio della abitazione di famiglia (in realtà, una vendetta di Marcello Santos), ecc.
L’unico ricordo che viene ascritto a Marietta viene visualizzato sul piano dell’enunciazione mentre racconta a Farragut qualcosa di ben diverso, nascondendogli la verità (si noti il parallelo con la figlia e la sua reticenza a raccontare le vere ragioni della morte dello zio Pooch); ma quello che qui ci interessa è il contenuto di questo ricordo: esso riguarda le crude avance tentate nei confronti di Sailor, e il contesto in cui ciò avviene è un bagno pubblico, dove la presenza dell’acqua e l’attualizzazione di una funzione diversa dei genitali rispetto alle mire sessuali non sono affatto innocenti nell’economia isotopica del film. Del resto, vale la pena ricordare che anche le avance di Bobby Perù nei confronti di Lula dipartono dalla sua richiesta di poter orinare in bagno.
Quando Sailor uscirà per la seconda volta dal carcere, la sua liberazione sarà motivo per rinverdire vecchie tensioni tra Lula e Marietta. Lula, assolutamente stanca dei divieti della madre, getta dell’acqua addosso alle fotografie di Marietta, posate su un tavolo. In particolare, nelle ultime inquadrature del film, una foto della madre, elegantemente incorniciata, viene mostrata scomparire tra i fumi, come se dell’acqua ne avesse spento i fuochi.
Se fuoco e acqua sono ciò che alimenta o spegne gli afflati dei personaggi, l’irrisione è ciò che sidera questi elementi. Appena arrivati nella desertica città di Big Tuna, dove tutti paiono dei pesci fuor d’acqua, si sentono delle risate in sottofondo ancor prima che ci vengano presentati gli abitanti (poco dopo si sente dire da uno di essi che solo se si è dotati di uno spiccato senso dell’umorismo si può sopravvivere in un posto come quello). L’irrisione prende di mira un evento cardinale nella traiettoria del viaggio di Sailor e Lula, ossia proprio l’incidente sulla Hi-ghway 118 dove è morta Julie Day.
Anche la terra trova nuova pertinenza a Big Tuna e segnala un ruolo non più laterale o sopprimibile della materia; dal feto che si sta formando dentro Lula (il parallelismo con l’aborto avuto in passato, dopo lo stupro dello zio Pooch è il cruccio della ragazza), al vomito che lascia tracce persistenti (soprattutto olfattive) della sua presenza nella stanza di Lula (un dettaglio ravvicinatissimo mostra questa massa materica che attira molte mosche), fino allo strisciare per terra di Sailor, una volta sorpreso a scappare dal luogo della rapina.
In un paesaggio figurativo dominato dal fuoco (e dall’acqua come valore oppositivo), sono il vento che diffonde e la terra che accoglie a rivelarsi come elementi fondamentali che muovono davvero la vita dei protagonisti. Terra e vento sono lo sfondo elementare della promiscuità dei contatti, a cominciare da quelli amorosi (in testa alla lista delle wild things vi sono i rapporti sessuali). La connessione semantica tra wild e gli elementi naturali sembra spiegarsi con il fatto che il primo termine rinvia a uno stato di natura, a una assenza di civilizzazione, a forze e comportamenti non soggiogati dalle regole sociali. In realtà, siamo di fronte a una wildness di ritorno; vi è una sorta di primigenia culturale che viene trattata dai personaggi o in termini di vano tentativo di spenderla come una sorta di innocenza perduta (candore aperto dell’essere marchiati a fuoco dalla cultura contemporanea - è il caso di Sailor e Lula, o in termini di chance per una perversione delle sue forme - è il caso di Juana, Mr Reindeer, Bobby Perù, ecc.).