"Critica della ragion pratica" di Kant
"Critica della ragion pratica" di Kant
La Critica della ragion pratica ha la stessa impostazione del primo libro e gli stessi obiettivi ma in questo caso rivolti verso la morale: Kant si ritrova adesso a dover fondare una morale senza fare riferimento ad alcun sistema metafisico - dogmatico. Là si trattava di verificare la possibilità di una conoscenza universale partendo non dalla sensibilità ma dalle forme a priori dell’oggetto; qua si tratta di verificare se sia possibile una morale che certamente non si basi sulla sensibilità e eneanche su una metafisica che non esiste, bensì sulle condizioni a priori di un’agire valido universalmente.
La “volontà buona” deve certamente essere determinata dalla ragione (non dall’intelletto). Tuttavia mentre l’uomo tende per natura ad obbedire alla sensibilità, i precetti razionali hanno sempre un carattere imperativo.
Gli imperativi ipotetici comandano un’azione in vista di un fine particolare, che non tutti devono condividere; gli imperativi categorici comandano incondizionatamente senza curarsi degli interessi particolari e va compiuta per il solo fatto che la ragione la impone. Esso ha chiaramente carattere puramente formale ossia non dice che cosa si deve fare, ma come si deve agire affinché l’azione sia moralmente positiva. Essa bada allora non tanto al risultato quanto all’intenzione.
L’azione morale è allora totalmente appannaggio della ragione e dal momento che questa rappresenta l’essenza dell’uomo, obbedendo alla ragione l’uomo obbedisce a se stesso. È questa pertanto un’etica dell’autonomia: l’uomo dà a se stesso le proprie leggi. Nel momento in cui la volontà umana agisce obbedendo alla sensibilità e non più alla ragione (come anche nel caso degli imperativi ipotetici nei quali l’individuo non utilizza la ragione per soddisfare un bisogno personale) i giunge ad un’etica eteronoma dove l’uomo subisce un’azione di qualcosa che non coincide con la propria essenza.
Continua a leggere:
- Successivo: Libertà, immortalità dell'anima e esistenza di Dio
- Precedente: Idea di Dio in Kant
Dettagli appunto:
- Autore: Carlo Cilia
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia della filosofia moderna
Altri appunti correlati:
- Storia della filosofia moderna
- Storia della filosofia contemporanea
- Questioni filosofiche medioevali
- La filosofia nel medioevo
- Letteratura e Cultura dell'Italia Contemporanea
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Ateismo e materialismo nelle voci dell'''Encyclopédie''
- La fondazione kantiana della conoscenza attraverso la deduzione delle categorie
- Dall'analisi filosofica della felicità alla prassi educativa
- Il principio del verum-factum in G.B. Vico. Un percorso tra razionalismo ed empirismo.
- J. Brucker interprete della modernità, l'Historia critica tra Rinascimento e Illuminismo
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.