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Analitica trascendentale dei principi in Kant



In che maniera le singole categorie possono essere applicate concretamente alle intuizioni?
A tale questione risponde lo schematismo trascendentale il quale si propone di trovare un termine medio tra il carattere sensibile delle intuizioni e la natura intelligibile delle categorie. Esso è incarnato dall’immaginazione pura la quale opera ad un primo grado una sintesi dei dati empirici e nello stesso tempo prepara la sintesi trascendentale che l’intelletto dovrà operare. Essa è in grado di concepire una prima sintesi non solo nel tempo, ma in diverse modalità temporali (contemporaneità o la successione nel tempo) => queste determinazioni del tempo secondo regole sono chiamati da Kant schemi trascendentali puri che  stabiliscono il raccordo tra categorie ed intuizioni (ad esempio allo schema puro della permanenza corrisponde la sostanza). Le regole che determinano gli schemi sono regole che non sono fondate su norme più elevate e prendono il nome di principi puri dell’intelletto. Essi coincidono per Kant con le leggi universali della natura le quali si dividono in quattro gruppi e stabiliscono che:
non si può avere intuizione del reale se non in termini di quantità estensive
tutte le percezioni hanno un determinato grado di intensità
l’esperienza del mondo naturale è possibile solo in quanto esso si configura come un insieme di leggi necessarie
il pensiero empirico non vuole determinare il contenuto degli oggetti quanto la loro necessità, possibilità, realtà

Tratto da FILOSOFI DELL'ETÀ MODERNA di Carlo Cilia
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