Nodi critici dell'educare nel CAG
Alcuni nodi critici che caratterizzano il lavoro educativo nei CAG sono:
Il lavoro dell’educatore in un CAG sembra esposto a una doppia deriva: da un lato, si possono correre i rischi della produttività a tutti i costi, che può portare a una sorta di saturazione dello spazio-tempo nel segno del fare, quando l’incalzare continuo delle varie attività tende a sostituirsi alle occasioni per stare insieme; dall’altro la deriva spontaneistica può verificarsi allorché ci si concentra più che altro sul produrre le condizioni per fare esprimere liberamente le soggettività dei ragazzi.
Lavorare con i gruppi non esclude la relazione con i loro componenti: individualmente, a coppie, in sottogruppi. Questo movimento non è sempre di facile gestione: a volte ci si trova ad arginare la richiesta di un singolo ragazzo di avere l’educatore tutto per sé, altre volte si corre il rischio di considerare solo alcuni ragazzi e di perdersene altri, altre volte ancora, si può finire col privilegiare i gruppi con più idee e capacità per realizzarle, rischiando di lasciare indietro quelli più sprovvisti di risorse, tanto da indurli addirittura a uscire dal centro.
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Dettagli appunto:
- Autore: Anna Bosetti
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze dell'Educazione
- Corso: Scienze dell'Educazione
- Esame: Didattica
- Titolo del libro: L'educazione difficile - La didattica nei contesti socioculturali e assistenziali
- Autore del libro: Daniela Maccario
- Editore: Carocci
- Anno pubblicazione: 2009
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