Skip to content

I confini del corpo


Nell’azione l’intenzione differisce dalla realizzazione perché il soggetto può essere ben intenzionato a qualcosa, ma non è detto che possa raggiungerlo, anche se può perseguirlo. L’intenzione è dunque un dirigersi verso. L’esperienza del corpo la compiamo dunque nell’agire e i confini del corpo non possono essere altrimenti tracciati se non nell’ambito dell’azione.
Noi esistiamo in quanto siamo una potenza, e più esattamente puntuazioni di forza. Nessuno di noi, però, conosce la quantità di forza che è e per conoscerla, deve mettersi alla prova. Gli uomini, spesso, sotto la spinta del desiderio immaginano di essere una potenza infinita, e così periscono. Per non sprecare l’energia che siamo è allora necessario governarla, e a questo governo si perviene attraverso un dominio sulla propria corporeità. L’uomo per comprendere quel che può e quel che vale, deve sperimentare il mondo e non divenire preda del suo desiderio: non deve inibirlo, ma dirigerlo, dare ad esso una meta. L’enkràteia degli antichi consisteva proprio nel pervenire al governo di sé.

Tratto da GUIDA ALLA FORMAZIONE DEL CARATTERE di Anna Bosetti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.