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La rilevanza giuridico-penale dell’evento


L’evento può assumere una diversa rilevanza giuridico-penale:
come elemento essenziale del reato => indispensabile per la sussistenza del reato e della responsabilità;
come circostanza aggravante => cioè come semplice fattore di aggravante della pena;
come condizione obiettiva di punibilità => cioè quale condizione alla cui realizzazione è subordinata la punibilità di un reato e di una responsabilità già compiutamente integrati.

Il regime di imputazione soggettiva delle circostanze aggravanti (art. 59.2 c.p.) e delle condizioni obiettive (art. 44 c.p.) è diverso da quello degli elementi essenziali del reato (art. 42 c.p.). Per l’affermazione di una responsabilità dolosa occorre che tutti gli elementi essenziali del fatto tipico siano stati posti in essere con dolo (art. 43.1 c.p.), mentre:
le circostanze aggravanti che eventualmente accedono al reato sono imputate sulla base ella semplice colpa;
le condizioni obiettive rendono il fatto punibile prescindendo totalmente da qualsiasi coefficiente psicologico.

Conseguentemente, qualora un risultato naturalistico della condotta incarnante il contenuto di disvalore del reato fosse qualificato dal legislatore, non come elemento essenziale, ma come circostanza aggravante o come condizione obiettiva, ne deriverebbe che l’imputazione soggettiva sarebbe piena e reale in rapporto ad un fatto diverso (“minore”), dal p. di vista del disvalore, rispetto a quello in effetti posto a carico del soggetto e per il quale è stabilita la pena irrogata.

Il problema è stato risolto dalla Corte Cost., la quale ha affermato che => “tutti gli elementi che concorrono a contrassegnare il disvalore della fattispecie penale devono essere coperti almeno dalla colpa dell’agente”., con la conseguenza che elementi di tale natura non potranno essere correttamente considerati quali condizioni obiettive di punibilità e pertanto imputate all’agente prescindendo dalla sua colpevolezza.
Il problema della natura giuridica dell’evento (se elemento essenziale – circostanza aggravante - condizione obiettiva di punibilità) riguarda anche l’interprete => egli dovrà poter stabilire se un certo evento è l’una o l’altra cosa proprio in ragione della diversa disciplina che discende dalla diversa natura giuridica.
Il criterio ermeneutico prevalente si basa sul rapporto esistente tra l’evento, della cui natura giuridica si dubita, e il contenuto di disvalore del fatto: cioè deve essere considerato elemento essenziale del reato quell’evento che concorre in modo determinante a identificare il contenuto di disvalore proprio e specifico del fatto. Anche tale criterio cmq non è immune da incertezze.

Tratto da DIRITTO PENALE di Beatrice Cruccolini
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