Lipidi nella nutrizione parenterale
Dovrebbero coprire il 30-40% del fabbisogno calorico non proteico giornaliero. Le emulsioni lipidiche disponibili (al 10, 20 e 30%) sono iso-osmolari (250-300 mOsm/L) e quindi somministrabili anche per via venosa periferica (l'osmolarità max per via periferica è di circa 800 mOsm); inoltre forniscono acidi grassi essenziali non sintetizzabili da parte dell'organismo (oleico, linoleico e linolenico). La quantità gionaliera consigliata è di 1g/kg/die. La maggior parte delle emulsioni è costituita da trigliceridi di acidi grassi a catena lunga emulsionati con fosfolipidi tratti dal rosso d'uovo; negli ultimi anni sono comparsi molti altri tipi di emulsioni lipidiche per es. tratte da altre fonti naturali di lipidi come l'olio di oliva oppure miscele costituite in parte anche da MCT. Oltre ad avere un elevato potere calorico e bassa osmolarità queste miscele diminuiscono il consumo di ossigeno e pertanto sono indicate per i pazienti con insufficienza respiratoria.
Le miscele più utilizzate sono l'Intralipid e il Lipofundin MCT (10 e 20%).
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Dettagli appunto:
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Autore:
Lucrezia Modesto
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- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Esame: Chirurgia generale II
- Docente: Costigliolo
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