Validazione della comunicazione. Ricerche e monitoraggio informazione

La legge 150/2000 non riprende quanto contenuto nella precedente proposta di legge Frattini, in cui era stata inserita la validazione come strumento tecnico per un miglioramento della qualità delle attività di comunicazione; per questo lo IULM, nell’ambito delle attività del corso Comunicazione delle Organizzazioni complesse di Stefano Rolando, aveva messo a punto nell’A.A. 1996/97 la proposta di alcune linee guida sotto il profilo prescrittivo, e uno schema di rendicontazione delle attività di comunicazione e valutazione dei risultati. Il progetto si compone quindi di due elementi: da una parte uno strumento operativo, una guida per gli organismi che vogliono valutare i propri risultati in modo sistematico e orientare le azioni successive, non limitata solo agli aspetti amministrativo-economici, ma estesa anche alla valutazione degli effetti e dei risultati; dall’altra un progetto di griglia di bilancio e validazione delle attività della comunicazione, che definisce le attività da includere in questo bilancio. In questa griglia rientrano gli indicatori riguardanti ricerche di contesto, di monitoraggio dell’informazione, livello di sensibilità del pubblico nei riguardi dell’oggetto della comunicazione, e ricerche di verifica sul ricordo e la comprensione del messaggio, il livello di coinvolgimento, la propensione a modificare i propri atteggiamenti. Il sondaggio, l’intervista a campioni rappresentativi, costituisce ancora lo strumento migliore; si ipotizzava che la validazione venisse attuata da organismi esterni.