Definizione del codice civile tedesco: il BGB
Un sentiero leggermente diverso viene percorso in Germania. Fin verso la fine del 1800 essa è divisa in Laender, ognuno con un proprio diritto. I giuristi tedeschi a partire dall'inizio del 1800. spinti dalle solite motivazioni di tipo economico, cominciano ad auspicare un'nità giuridica. Si pone un problema: estendere a tutta la Germania il diritto di un Land era una soluzione impraticabile perché gli altri Laender non avrebbero accettato. L'idea geniale viene al giurista Federico Carlo von Savigny, che propone, fondando la scuola storica del diritto, di riscoprire e realizzare un diritto per tutta la Germania sulla base del diritto romano. Scrive infatti un'opera intitolata “Il sistema del diritto romano attuale”.
La matrice, quindi, continua ad essere la stessa.
Savigny ha successo, forma una scuola, che culmina verso la fine del 1800 con la pubblicazione da parte di un suo collega, Bernardo Winscheid, di un volume intitolato Pandette, in cui descrive un sistema giuridico che avrebbe potuto essere il sistema giuridico tedesco, basato sul diritto romano.
Da questi giuristi, in particolare da Winscheid, prende le mosse il legislatore tedesco allorché la Germania si unisce.
1900: vede la luce il codice civile tedesco (BGB), il quale ha alle spalle una tradizione parallela a quella francese. I tedeschi però si differenziano dai francesi, perché hanno una tendenza alla maggiore generalizzazione.
I tedeschi raggiungono un grado di generalizzazione nell'elaborazione
dei concetti superiore a quello francese. Per esempio, si accorgono che
il contratto può diventare una subpartizione di una categoria più ampia:
regola rapporti giuridici patrimoniali, ma esistono anche accordi che
non hanno effetti patrimoniali. Ecco allora che le regole concernenti
l'errore risultano comuni tanto agli uni quanto agli altri.
Si può quindi costruire una sovracategoria: il negozio giuridico, che
comprende tutti gli atti di volontà che producono effetti giuridici.
Nel BGB si ha una parte generale in cui compaiono tutti i concetti generali, quale quello di negozio giuridico.
Quindi gli ordinamenti dell'Europa continentale hanno una matrice
comune, che parte dalla riscoperta del diritto romano da parte di
Irnerio, si sviluppa soprattutto nell'Accademia, passa attraverso le
tradizioni francesi e tedesca.
Continua a leggere:
- Successivo: I codici italiani dopo l'unità
- Precedente: L'epoca dei codici : il code Napoléon
Dettagli appunto:
-
Autore:
Elisa Giovannini
[Visita la sua tesi: "La liberalizzazione del mercato tessile internazionale: una nuova sfida per il distretto di Biella"]
[Visita la sua tesi: "Stato e libero mercato: gli effetti dei dazi e delle concessioni fiscali sul commercio internazionale dei beni agricoli"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Economia
- Docente: Alberto Gianola
Altri appunti correlati:
- Diritto Privato
- Psicologia Giuridica
- Fonti del Diritto
- Storia del Diritto Romano
- Diritto commerciale
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- La vendita a condizione C.I.F. nella giurisprudenza di Common Law
- Il fenomeno simulatorio: aspetti civilistici alla luce della recente Giurisprudenza
- La condotta antisindacale nelle pubbliche amministrazioni
- L'interpretazione autentica nella giurisprudenza costituzionale recente
- La multiproprietà. Individuazione del diritto dell'acquirente attraverso l'analisi comparativa di due modelli contrattuali per l'acquisto di un diritto di godimento ripartito di beni immobili
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.