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Diritti dei titolari dei dati: i codici deontologici e di buona condotta

Diritti dei titolari dei dati: i codici deontologici e di buona condotta


Un altro strumento previsto da d.lgs. 196/2003 al fine di garantire un più puntuale rispetto dei diritti dei titolari dei dati è la predisposizione da parte di alcune categorie di soggetti di codici di deontologia e di buona condotta.
Lo scopo di tali codici è quello di predisporre particolari cautele per la raccolta, la consultazione e la diffusione nonché la comunicazione dei dati personali e di quelli sensibili in particolare, o inoltre di sancire regole di correttezza e di non discriminazione nei confronti dei titolari dei dati, garantendoli quindi da illecite operazioni sugli stessi.
Il rispetto delle disposizioni contenute nei suddetti codici costituisce condizione essenziale per la liceità e correttezza del trattamento dei dati personali effettuato da soggetti privati e pubblici che li producono.
L’Autorità Garante ha emanato il Regolamento 2/2006, contenente la procedura per la sottoscrizione dei codici di deontologia e di buona condotta in materia di protezione dei dati personali, che ha lo scopo di consolidare la procedura di stipula dei medesimi.

Tratto da DIRITTO ECCLESIASTICO di Stefano Civitelli
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